In Italia la crescente diffusione di comportamenti secolarizzati, come i matrimoni civili e le convivenze prematrimoniali, non deve far temere una minore stabilità dei legami coniugali nel futuro. Sperimentare questi due eventi, infatti, non incrementa il rischio di divorzio come emerge da un’analisi realizzata sui dati dell’indagine Multiscopo 2003 dell’ISTAT. Come vanno interpretati, allora, i più alti tassi di divorzialità mostrati da chi ha sperimentato queste forme di unione meno tradizionali? Gli individui che scelgono di sperimentare matrimoni civili e convivenze sono caratterizzati da una particolare concezione della vita di coppia e degli impegni familiari che da un lato spinge verso comportamenti innovativi nel processo di formazione della coppia, e dall’altro rende maggiormente accettabile l’ipotesi della rottura del matrimonio. In altri termini, essi costituiscono un insieme selezionato della popolazione e i loro tassi di divorzialità più elevati sono dovuti semplicemente a questo effetto di selezione mentre non risulta nessun aumento del rischio di divorzio a seguito di una convivenza prematrimoniale o di un matrimonio civile.
Impicciatore, R., Billari, F.C. (2008). Modalità di formazione dell'unione e conseguenze sulla stabilità coniugale. Roma : Accademia dei Lincei - Bardi Editore.
Modalità di formazione dell'unione e conseguenze sulla stabilità coniugale
IMPICCIATORE, ROBERTO;
2008
Abstract
In Italia la crescente diffusione di comportamenti secolarizzati, come i matrimoni civili e le convivenze prematrimoniali, non deve far temere una minore stabilità dei legami coniugali nel futuro. Sperimentare questi due eventi, infatti, non incrementa il rischio di divorzio come emerge da un’analisi realizzata sui dati dell’indagine Multiscopo 2003 dell’ISTAT. Come vanno interpretati, allora, i più alti tassi di divorzialità mostrati da chi ha sperimentato queste forme di unione meno tradizionali? Gli individui che scelgono di sperimentare matrimoni civili e convivenze sono caratterizzati da una particolare concezione della vita di coppia e degli impegni familiari che da un lato spinge verso comportamenti innovativi nel processo di formazione della coppia, e dall’altro rende maggiormente accettabile l’ipotesi della rottura del matrimonio. In altri termini, essi costituiscono un insieme selezionato della popolazione e i loro tassi di divorzialità più elevati sono dovuti semplicemente a questo effetto di selezione mentre non risulta nessun aumento del rischio di divorzio a seguito di una convivenza prematrimoniale o di un matrimonio civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.