Il contributo si occupa delle sezioni metapoetiche del III libro delle Georgiche virgiliane (di cui fornisce anche un commento); proprio mentre dà l'annuncio del grandioso progetto dell'Eneide, Virgilio sembra infatti fare un passo indietro nell'accogliere come oggetto di trattazione didascalica lo spazio pastorale delle Bucoliche. Il lavoro indaga dunque attraverso l'analisi dei vv. 1-48 e 284-294, ma anche mediante un censimento di alcuni aspetti stilistici e contenutistici relativi al libro nella sua interezza, il modo in cui Virgilio a un tempo si affranca dalla trascorsa esperienza bucolica e dalla poetica didascalica lucreziana, rispetto alla quale produce un ritorno alla dimensione del meraviglioso e del meta-naturale. Novità del contributo sono da un lato l'interpretazione della iunctura "haud mollia iussa" di georg. III 31 come superamento de giudizio oraziano di Sat. I 10, 43ss. (molle atque facetum; a conferma si adduce anche il confronto con Hor. carm. II 9 che pare una presa d'atto da parte del poeta venosino della risposta di Virgilio); dall'altro l'individuazione del modello di Cherilo di Samo nell'espressione "saltus intacti " (di cui si disvela così il valore metaletterario) di georg. III 40s. e nel makarismos di II 490-494, a proposito del quale si prende in esame il rapporto con Lucrezio anche attraverso il confronto con un passo del De rerum natura sinora non considerato (IV 580-594: la descrizione dell'eco).

Bruna, P. (2011). Intacti saltus: Virgilio e la bucolica didascalica. Bologna : Pàtron Editore.

Intacti saltus: Virgilio e la bucolica didascalica

PIERI, BRUNA
2011

Abstract

Il contributo si occupa delle sezioni metapoetiche del III libro delle Georgiche virgiliane (di cui fornisce anche un commento); proprio mentre dà l'annuncio del grandioso progetto dell'Eneide, Virgilio sembra infatti fare un passo indietro nell'accogliere come oggetto di trattazione didascalica lo spazio pastorale delle Bucoliche. Il lavoro indaga dunque attraverso l'analisi dei vv. 1-48 e 284-294, ma anche mediante un censimento di alcuni aspetti stilistici e contenutistici relativi al libro nella sua interezza, il modo in cui Virgilio a un tempo si affranca dalla trascorsa esperienza bucolica e dalla poetica didascalica lucreziana, rispetto alla quale produce un ritorno alla dimensione del meraviglioso e del meta-naturale. Novità del contributo sono da un lato l'interpretazione della iunctura "haud mollia iussa" di georg. III 31 come superamento de giudizio oraziano di Sat. I 10, 43ss. (molle atque facetum; a conferma si adduce anche il confronto con Hor. carm. II 9 che pare una presa d'atto da parte del poeta venosino della risposta di Virgilio); dall'altro l'individuazione del modello di Cherilo di Samo nell'espressione "saltus intacti " (di cui si disvela così il valore metaletterario) di georg. III 40s. e nel makarismos di II 490-494, a proposito del quale si prende in esame il rapporto con Lucrezio anche attraverso il confronto con un passo del De rerum natura sinora non considerato (IV 580-594: la descrizione dell'eco).
2011
Intacti saltus. Studi sul III libro delle Georgiche
127
165
Bruna, P. (2011). Intacti saltus: Virgilio e la bucolica didascalica. Bologna : Pàtron Editore.
Bruna, Pieri
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