Secondo una lunga tradizione, durata almeno fino alla metà dell’Ottocento, la scienza si è ispirata all’ideale deterministico, ossia alla tesi che i fenomeni sono regolati da leggi causali, conoscendo le quali è possibile tanto spiegare quanto la prevedere. Gli sviluppi delle scienze fra Otto e Novecento hanno messo in crisi il determinimo, e con esso lo stretto legame fra spiegazione e previsione, ponendo in primo piano la probabilità, strumento chiave per la previsione. Tuttavia, laddove non si disponga di leggi deterministiche, ma statistiche, tanto la spiegazione quanto la previsione divengono più problematiche. In generale, si può dire che l’accuratezza delle previsioni probabilistiche dipende dalla quantità e dalla qualità dell’informazione disponibile. Eventi derivanti dal concorso di molti fattori di diversa natura, a volte difficilmente quantificabili, come i terremoti e altri eventi calamitosi, presentano particolari problemi di prevedibilità. Agli aspetti problematici derivanti dalla complessità di questi fenomeni si aggiunge il fatto che la nozione di probabilità e il ragionamento probabilistico sono in generale poco conosciuti nel nostro Paese, dove la mentalità più diffusa è tuttora in termini di aut aut. La nozione di probabilità non ha un significato univoco, e questo ha alimentato scuole di pensiero che ne danno diverse interpretazioni, che a loro volta stanno alla base di varie metodologie statistiche. I diversi modi di concepire la probabilità, così come i diversi metodi della statistica, presuppongono assunzioni, la cui applicabilità al problema oggetto di studio andrebbe sempre vagliata con grande attenzione. La bontà delle previsioni, e delle decisioni prese in base a queste, dipende tanto dalla completezza dell’informazione presa in considerazione, quanto da un responsabile uso delle metodologie adottate.
Galavotti, M. (2015). Leggi di natura, prevedibilità, probabilità. Soveria Mannelli : Rubbettino.
Leggi di natura, prevedibilità, probabilità
GALAVOTTI, MARIA CARLA
2015
Abstract
Secondo una lunga tradizione, durata almeno fino alla metà dell’Ottocento, la scienza si è ispirata all’ideale deterministico, ossia alla tesi che i fenomeni sono regolati da leggi causali, conoscendo le quali è possibile tanto spiegare quanto la prevedere. Gli sviluppi delle scienze fra Otto e Novecento hanno messo in crisi il determinimo, e con esso lo stretto legame fra spiegazione e previsione, ponendo in primo piano la probabilità, strumento chiave per la previsione. Tuttavia, laddove non si disponga di leggi deterministiche, ma statistiche, tanto la spiegazione quanto la previsione divengono più problematiche. In generale, si può dire che l’accuratezza delle previsioni probabilistiche dipende dalla quantità e dalla qualità dell’informazione disponibile. Eventi derivanti dal concorso di molti fattori di diversa natura, a volte difficilmente quantificabili, come i terremoti e altri eventi calamitosi, presentano particolari problemi di prevedibilità. Agli aspetti problematici derivanti dalla complessità di questi fenomeni si aggiunge il fatto che la nozione di probabilità e il ragionamento probabilistico sono in generale poco conosciuti nel nostro Paese, dove la mentalità più diffusa è tuttora in termini di aut aut. La nozione di probabilità non ha un significato univoco, e questo ha alimentato scuole di pensiero che ne danno diverse interpretazioni, che a loro volta stanno alla base di varie metodologie statistiche. I diversi modi di concepire la probabilità, così come i diversi metodi della statistica, presuppongono assunzioni, la cui applicabilità al problema oggetto di studio andrebbe sempre vagliata con grande attenzione. La bontà delle previsioni, e delle decisioni prese in base a queste, dipende tanto dalla completezza dell’informazione presa in considerazione, quanto da un responsabile uso delle metodologie adottate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.