Questo volume, risultato di un progetto italo-francese, ha come fuoco della propria attenzione le conseguenze di Arte come esperienza in funzione di un approccio critico alle pratiche artistiche odierne secondo una prospettiva inclusiva tipica di Dewey. Le discussioni che si trovano al centro dei saggi raccolti, partendo da un confronto serrato con Arte come esperienza, hanno come sfondo l’evoluzione grazie alla quale le questioni che il pragmatismo ha introdotto in filosofia si sono progressivamente imposte anche in contesti come quelli francesi e italiani. Quali chiarimenti è lecito attendersi nel dominio dell’arte e della cultura, che sta andando incontro a profondi cambiamenti? Il pragmatismo deweyano mira a incoraggiare il cambiamento quando vigono circostanze in cui esso è la risposta a emancipazioni necessarie, fonti di una visione e di condizioni più inclusive. Il saggio del curatore italiano ha il compito di definire la cornice teorica generale dell'estetica deweyana in quanto antropologia della percezione e dell'espressione, da cui ricavare un possibile punto di uscita dalle aporie del dibattito attuale su naturalità e naturalizzazione dell’estetico.
Dall’arte all’esperienza. John Dewey nell’estetica contemporanea
MATTEUCCI, GIOVANNI;
2015
Abstract
Questo volume, risultato di un progetto italo-francese, ha come fuoco della propria attenzione le conseguenze di Arte come esperienza in funzione di un approccio critico alle pratiche artistiche odierne secondo una prospettiva inclusiva tipica di Dewey. Le discussioni che si trovano al centro dei saggi raccolti, partendo da un confronto serrato con Arte come esperienza, hanno come sfondo l’evoluzione grazie alla quale le questioni che il pragmatismo ha introdotto in filosofia si sono progressivamente imposte anche in contesti come quelli francesi e italiani. Quali chiarimenti è lecito attendersi nel dominio dell’arte e della cultura, che sta andando incontro a profondi cambiamenti? Il pragmatismo deweyano mira a incoraggiare il cambiamento quando vigono circostanze in cui esso è la risposta a emancipazioni necessarie, fonti di una visione e di condizioni più inclusive. Il saggio del curatore italiano ha il compito di definire la cornice teorica generale dell'estetica deweyana in quanto antropologia della percezione e dell'espressione, da cui ricavare un possibile punto di uscita dalle aporie del dibattito attuale su naturalità e naturalizzazione dell’estetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.