La funyione dellßebraico nellßopera di Johannes Reuchlin è studiata in questo contributo partendo dall'Augenspiegel e offrendo esempi tratti dal De verbo mirifico (1494) e dal De arte cablistica (1517). Se ne ricava un quadro assai coerente in cui l'ebraico appare come l'unica lingua adatta a contenere la rivelazione e si spiega così l'interesse di Reuchlin per la produzione di strumenti gramaticali e lessicografici al fine di consentire a un pubblico ampio l'accesso alla sola fonte intatta della parola divina. La lingua ebraica è vista da Reuchlin come un possesso geloso degli ebrei ai quali deve essere contestata perché il cristianesimo, tornando alla propria radice, trovi il suo compimento atteso.
Campanini, S. (2015). Das Hebräische in Reuchlins Werk. Bochum : Verlag Dieter Winckler.
Das Hebräische in Reuchlins Werk
CAMPANINI, SAVERIO
2015
Abstract
La funyione dellßebraico nellßopera di Johannes Reuchlin è studiata in questo contributo partendo dall'Augenspiegel e offrendo esempi tratti dal De verbo mirifico (1494) e dal De arte cablistica (1517). Se ne ricava un quadro assai coerente in cui l'ebraico appare come l'unica lingua adatta a contenere la rivelazione e si spiega così l'interesse di Reuchlin per la produzione di strumenti gramaticali e lessicografici al fine di consentire a un pubblico ampio l'accesso alla sola fonte intatta della parola divina. La lingua ebraica è vista da Reuchlin come un possesso geloso degli ebrei ai quali deve essere contestata perché il cristianesimo, tornando alla propria radice, trovi il suo compimento atteso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.