Il capitolo fa interagire i risultati emersi dal progetto europeo “Governance of educational transition in Europe” (GOETE) con il discorso sulla crisi della scuola media italiana. L’obiettivo è quello di mostrare le ripercussioni che l’innalzamento dell’obbligo scolastico ha avuto sulla sua originaria identità di segmento terminale di un percorso di studi in sé concluso. Oggi la scuola media si presenta come naturale punto di snodo di tutto il sistema scolastico, ma il suo impianto istituzionale è rimasto lo stesso, così i suoi programmi e i suoi insegnanti. I diverso paragrafi analizzano le problematiche che questo cambiamento pone al suo ruolo, dando voce ai soggetti che la abitano: studenti, genitori, insegnanti ed educatori, colti nel momento cruciale del passaggio alla scuola superiore. Una transizione, che spaventa e agita gli studenti e i genitori italiani, che ben comprendono le implicazioni di lungo periodo di una scelta sbagliata fatta in quel momento. I risultati del progetto GOETE hanno evidenziato come negli otto paesi europei in cui è stata condotta la ricerca le transizioni siano influenzate sia dal grado di selettività del sistema scolastico e dalle strutture del mercato del lavoro e del welfare, sia dalle interazioni che intervengono tra il soggetto in transizione e l’ambiente sociale ed educativo (scolastico e non) in cui questo è inserito. Dalla ricerca è emerso che le strutture di disuguaglianza sociale continuano a incidere in maniera rilevante sulle esperienze educative dei giovani. Sono soprattutto il livello di istruzione dei genitori, il background migratorio, il contesto sociale in cui sono collocate le scuole – e nei sistemi differenziati, il prestigio della scuola secondaria a cui si può accedere – che incidono sulle traiettorie formative individuali, soprattutto nei momenti di passaggio tra un livello scolastico e il successivo. Questi fattori non incidono però solo sugli esiti delle transizioni, ma connotano in senso positivo o negativo anche la condizione esistenziale che accompagna le pratiche di apprendimento. I risultati empirici della ricerca hanno confermato l’ipotesi interazionista alla base del progetto. In questa prospettiva, così come le diverse fasi del corso di vita normativamente strutturate vanno interpretate insieme al significato biografico che l’individuo vi attribuisce, anche le traiettorie educative vanno lette alla luce della relazione tra le carriere scolastiche previste a livello sistemico e le biografie di apprendimento individuali. Secondo un tale approccio, le transizioni sono “costruite” ed esperite processualmente attraverso le negoziazioni e, a volte, i conflitti che si attivano tra i differenti attori e i diversi livelli, individuali e istituzionali, coinvolti. Questa constatazione risulta particolarmente importante per comprendere le traiettorie dei giovani in condizione di svantaggio. L’analisi comparativa delle traiettorie educative e dei processi decisionali ha dimostrato che anche in condizione di svantaggio sociale i casi individuali differiscono rispetto ai “varchi di opportunità” che si aprono ai soggetti, spingendoli verso direzioni differenti, in momenti differenti e tramite attori differenti. La dicotomia di successo e fallimento che prevale nelle istituzioni educative – e nelle ricerche incentrate sulle dimensioni strutturali e istituzionali delle traiettorie del corso di vita individuale – si rivela troppo ristretta per comprendere la relazione tra l’istruzione e il corso di vita e la sua rilevanza per l’integrazione sociale. Le ricostruzioni biografiche di queste interazioni hanno rivelato che il diverso grado di selettività dei sistemi scolastici e formativi europei non agisce con effetto diretto e deterministico sulle traiettorie educative, ma determina la maggiore o minore apertura dei processi di negoziazione alla base del processo decisionale degli studenti. Anche nei sistemi comprensivi come quello finlandese e sloveno, o semicomprensivi come quello italiano, sono emersi pesanti meccanismi di riproduzione delle disuguaglianze sociali, ma nei casi analizzati, anche a fronte di insuccessi scolastici precoci o di problematiche esistenziali pesanti, gli studenti conservano più a lungo la possibilità di scegliere e negoziare la loro destinazione scolastica futura e con essa la possibilità di provare a bilanciare gli effetti del loro svantaggio socio-economico e culturale: sia tramite il sostegno di altri significativi sia grazie a una inversione della loro carriera motivazionale e dei loro progetti esistenziali.

Cuconato, M. (2014). La scuola media italiana: un'occasione di rinnovamento mancata.. Roma : Carocci.

La scuola media italiana: un'occasione di rinnovamento mancata.

CUCONATO, MORENA
2014

Abstract

Il capitolo fa interagire i risultati emersi dal progetto europeo “Governance of educational transition in Europe” (GOETE) con il discorso sulla crisi della scuola media italiana. L’obiettivo è quello di mostrare le ripercussioni che l’innalzamento dell’obbligo scolastico ha avuto sulla sua originaria identità di segmento terminale di un percorso di studi in sé concluso. Oggi la scuola media si presenta come naturale punto di snodo di tutto il sistema scolastico, ma il suo impianto istituzionale è rimasto lo stesso, così i suoi programmi e i suoi insegnanti. I diverso paragrafi analizzano le problematiche che questo cambiamento pone al suo ruolo, dando voce ai soggetti che la abitano: studenti, genitori, insegnanti ed educatori, colti nel momento cruciale del passaggio alla scuola superiore. Una transizione, che spaventa e agita gli studenti e i genitori italiani, che ben comprendono le implicazioni di lungo periodo di una scelta sbagliata fatta in quel momento. I risultati del progetto GOETE hanno evidenziato come negli otto paesi europei in cui è stata condotta la ricerca le transizioni siano influenzate sia dal grado di selettività del sistema scolastico e dalle strutture del mercato del lavoro e del welfare, sia dalle interazioni che intervengono tra il soggetto in transizione e l’ambiente sociale ed educativo (scolastico e non) in cui questo è inserito. Dalla ricerca è emerso che le strutture di disuguaglianza sociale continuano a incidere in maniera rilevante sulle esperienze educative dei giovani. Sono soprattutto il livello di istruzione dei genitori, il background migratorio, il contesto sociale in cui sono collocate le scuole – e nei sistemi differenziati, il prestigio della scuola secondaria a cui si può accedere – che incidono sulle traiettorie formative individuali, soprattutto nei momenti di passaggio tra un livello scolastico e il successivo. Questi fattori non incidono però solo sugli esiti delle transizioni, ma connotano in senso positivo o negativo anche la condizione esistenziale che accompagna le pratiche di apprendimento. I risultati empirici della ricerca hanno confermato l’ipotesi interazionista alla base del progetto. In questa prospettiva, così come le diverse fasi del corso di vita normativamente strutturate vanno interpretate insieme al significato biografico che l’individuo vi attribuisce, anche le traiettorie educative vanno lette alla luce della relazione tra le carriere scolastiche previste a livello sistemico e le biografie di apprendimento individuali. Secondo un tale approccio, le transizioni sono “costruite” ed esperite processualmente attraverso le negoziazioni e, a volte, i conflitti che si attivano tra i differenti attori e i diversi livelli, individuali e istituzionali, coinvolti. Questa constatazione risulta particolarmente importante per comprendere le traiettorie dei giovani in condizione di svantaggio. L’analisi comparativa delle traiettorie educative e dei processi decisionali ha dimostrato che anche in condizione di svantaggio sociale i casi individuali differiscono rispetto ai “varchi di opportunità” che si aprono ai soggetti, spingendoli verso direzioni differenti, in momenti differenti e tramite attori differenti. La dicotomia di successo e fallimento che prevale nelle istituzioni educative – e nelle ricerche incentrate sulle dimensioni strutturali e istituzionali delle traiettorie del corso di vita individuale – si rivela troppo ristretta per comprendere la relazione tra l’istruzione e il corso di vita e la sua rilevanza per l’integrazione sociale. Le ricostruzioni biografiche di queste interazioni hanno rivelato che il diverso grado di selettività dei sistemi scolastici e formativi europei non agisce con effetto diretto e deterministico sulle traiettorie educative, ma determina la maggiore o minore apertura dei processi di negoziazione alla base del processo decisionale degli studenti. Anche nei sistemi comprensivi come quello finlandese e sloveno, o semicomprensivi come quello italiano, sono emersi pesanti meccanismi di riproduzione delle disuguaglianze sociali, ma nei casi analizzati, anche a fronte di insuccessi scolastici precoci o di problematiche esistenziali pesanti, gli studenti conservano più a lungo la possibilità di scegliere e negoziare la loro destinazione scolastica futura e con essa la possibilità di provare a bilanciare gli effetti del loro svantaggio socio-economico e culturale: sia tramite il sostegno di altri significativi sia grazie a una inversione della loro carriera motivazionale e dei loro progetti esistenziali.
2014
Il tempo delle media. Esperienze scolastiche e transizioni generazionali
198
211
Cuconato, M. (2014). La scuola media italiana: un'occasione di rinnovamento mancata.. Roma : Carocci.
Cuconato, Morena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/524810
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