Orione

La voce illustra l'allegoria rovesciata della figura di Cristo che Giordano Bruno costruisce intorno alla figura mitologica del gigante-cacciatore Orione nello Spaccio de la bestia trionfante. In quest'opera la censura del racconto evangelico e il rifiuto di riconoscere la natura divina di Cristo si snodano infatti attraverso un'architettura simbolica complessa, che trova nella 'caccia' una delle sue immagini più intense e associa perciò a Cristo due mitiche figure di cacciatori: se l'identificazione con il centauro Chirone fonda l'attacco frontale contro il dogma dell'Incarnazione e le 'semibestie' innalzate dai cristiani a oggetto di culto, attraverso l'immagine del Cristo-Orione Bruno sviluppa piuttosto la sua polemica contro un altro versante delle dottrine cristologiche - quello che esalta la figura di Gesù quale sommo pedagogo e archetipo di virtù, maestro di una religione e di una sapienza in grado di annientare, con la forza della verità, le false dottrine dei pagani.