Il contributo prende in considerazione il caso dell’area metropolitana di Denver, che ha visto una forte espansione del consumo di suolo dagli anni ‘50, in modo particolare nelle contee più periferiche. Dagli anni ‘70, comincia una critica sempre più forte a questo modello di sviluppo; i tentativi di arginare il consumo di suolo vanno però incontro ad una serie di problemi e fallimenti. Negli anni ‘90 si verifica una svolta in queste strategie: attorno al concetto di smarth growth si forma infatti una coalizione che coinvolge numerosi attori locali pubblici e privati. Nascono così il Denver Metro Vision 2020 e poi il Denver Metro Vision 2035, due piani che prevedono l’introduzione di limiti di crescita alla città, la creazione di nuove centralità, forti investimenti sull’ambiente e sui trasporti pubblici. L’autore evidenzia alcuni risultati ottenuti: dalla riqualificazione della downtown di Denver alla creazione di nuove centralità nell’area metropolitana come Stapleton e Belmar, dallo sviluppo di un sistema di trasporto pubblico regionale ad un consumo di suolo più denso, perché concentrato intorno alle direttrici del trasporto pubblico stesso. Nonostante questi sforzi, lo sprawl non si è fermato e deve anzi fare i conti con un’area metropolitana in continua crescita: ad ogni modo, la smart growth di Denver resta un tentativo che ha colto più successi di tutti quelli precedenti nella lotta al consumo di suolo.
Manella, G. (2015). Consumo di suolo e riqualificazione del centro: il caso di Denver. Roma : ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Consumo di suolo e riqualificazione del centro: il caso di Denver
MANELLA, GABRIELE
2015
Abstract
Il contributo prende in considerazione il caso dell’area metropolitana di Denver, che ha visto una forte espansione del consumo di suolo dagli anni ‘50, in modo particolare nelle contee più periferiche. Dagli anni ‘70, comincia una critica sempre più forte a questo modello di sviluppo; i tentativi di arginare il consumo di suolo vanno però incontro ad una serie di problemi e fallimenti. Negli anni ‘90 si verifica una svolta in queste strategie: attorno al concetto di smarth growth si forma infatti una coalizione che coinvolge numerosi attori locali pubblici e privati. Nascono così il Denver Metro Vision 2020 e poi il Denver Metro Vision 2035, due piani che prevedono l’introduzione di limiti di crescita alla città, la creazione di nuove centralità, forti investimenti sull’ambiente e sui trasporti pubblici. L’autore evidenzia alcuni risultati ottenuti: dalla riqualificazione della downtown di Denver alla creazione di nuove centralità nell’area metropolitana come Stapleton e Belmar, dallo sviluppo di un sistema di trasporto pubblico regionale ad un consumo di suolo più denso, perché concentrato intorno alle direttrici del trasporto pubblico stesso. Nonostante questi sforzi, lo sprawl non si è fermato e deve anzi fare i conti con un’area metropolitana in continua crescita: ad ogni modo, la smart growth di Denver resta un tentativo che ha colto più successi di tutti quelli precedenti nella lotta al consumo di suolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.