Il saggio affronta la questione dello spazio pubblico contemporaneo, evidenziando come diversi gruppi sociali diventino reciprocamente visibili in tali spazi: questi si configurano come arene relazionali in cui imparare a vivere con il diverso, riconoscendo il diritto alla città per tutti. Nella città contemporanea, alcune teorie sostengono la crisi dello spazio pubblico. Infatti, la formazione di una sfera pubblica è più difficile, perché i gruppi costruiscono percorsi di auto-segregazione e gli spazi pubblici urbani sono sempre più privatizzati, controllati e riorganizzati per essere più compatibile con la città globale, i city user e le classi superiori ipermobili. Spostando l'attenzione a Sala Borsa, una biblioteca pubblica nel centro di Bologna, si sostiene che i cambiamenti nella morfologia socio-spaziale delle città contemporanee non impediscono la formazione di uno spazio pubblico, accessibile anche ai gruppi marginali come i senza dimora. Grazie alla sua posizione centrale, al suo accesso gratuito, al suo ambiente innovativo e multimediale, Sala Borsa è uno spazio pubblico affollato e vivace. In questa biblioteca, gruppi sociali diversi si appropriano di spazi e tempi diversi. Il saggio presenta i risultati di una ricerca più ampia su spazi pubblici in sette città italiane, caso analizzato attraverso 20 interviste a testimoni privilegiati e 80 giorni di osservazione diretta sul campo nell'arco di più di un anno.
Gabriele, M., Luca, D. (2014). Sala Borsa: presenze plurali e spazi pubblici innovativi. Milano : FrancoAngeli.
Sala Borsa: presenze plurali e spazi pubblici innovativi
Gabriele Manella;
2014
Abstract
Il saggio affronta la questione dello spazio pubblico contemporaneo, evidenziando come diversi gruppi sociali diventino reciprocamente visibili in tali spazi: questi si configurano come arene relazionali in cui imparare a vivere con il diverso, riconoscendo il diritto alla città per tutti. Nella città contemporanea, alcune teorie sostengono la crisi dello spazio pubblico. Infatti, la formazione di una sfera pubblica è più difficile, perché i gruppi costruiscono percorsi di auto-segregazione e gli spazi pubblici urbani sono sempre più privatizzati, controllati e riorganizzati per essere più compatibile con la città globale, i city user e le classi superiori ipermobili. Spostando l'attenzione a Sala Borsa, una biblioteca pubblica nel centro di Bologna, si sostiene che i cambiamenti nella morfologia socio-spaziale delle città contemporanee non impediscono la formazione di uno spazio pubblico, accessibile anche ai gruppi marginali come i senza dimora. Grazie alla sua posizione centrale, al suo accesso gratuito, al suo ambiente innovativo e multimediale, Sala Borsa è uno spazio pubblico affollato e vivace. In questa biblioteca, gruppi sociali diversi si appropriano di spazi e tempi diversi. Il saggio presenta i risultati di una ricerca più ampia su spazi pubblici in sette città italiane, caso analizzato attraverso 20 interviste a testimoni privilegiati e 80 giorni di osservazione diretta sul campo nell'arco di più di un anno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.