Il Torrente Vaiont, affluente di sinistra del Fiume Piave, ha origine nelle Prealpi Carniche Occidentali. Dopo un primo tratto tortuoso si distende nella conca di Erto e da qui la sua valle presenta uno sviluppo orientato est-ovest e un andamento pressoché rettilineo. Il T. Vaiont mostra un grado di attività erosiva elevato, reso evidente da una serie di scarpate a più livelli, come in località La Pineda. L’esempio più chiaro di tale intensa attività erosiva è la forra della profondità di circa 300 m, incisa nelle rocce calcaree, prima della confluenza con il F. Piave. Il professor Giorgio Dal Piaz, autore delle principali relazioni geologiche che accompagnano i progetti della diga del Vaiont, in una di queste asserisce che: “...se vi è una località la quale colpisce l'osservatore per le peculiari sue caratteristiche morfologiche particolarmente adatte per opere di sbarramento in generale, questa è appunto la valle del Vaiont...A cominciare dal ponte di Casso fino quasi allo sbocco della valle del Vaiont in quella del Piave per un tratto di circa 3 km, si può dire che vi sono innumerevoli sezioni in cui la gola si presta per la costruzione di una diga di sbarramento…”. Il progettista del “Grande Vaiont”, l’ingegnere Carlo Semenza, nel 1929 stilò un primo progetto di sfruttamento delle acque del Vaiont e di insediamento di una grande diga ad arco che avrebbe dovuto raggiungere un'altezza di 130 m e contenere un invaso di 33 milioni di m3. Nel 1937 il progetto esecutivo della diga vede importanti variazioni: la diga viene innalzata fino a 190 m, con un invaso di 46 milioni di m3.

Mantovani F., Borgatti L. (2004). Il grande movimento franoso del Vajont. FIRENZE : Istituto Geografico Militare.

Il grande movimento franoso del Vajont

BORGATTI, LISA
2004

Abstract

Il Torrente Vaiont, affluente di sinistra del Fiume Piave, ha origine nelle Prealpi Carniche Occidentali. Dopo un primo tratto tortuoso si distende nella conca di Erto e da qui la sua valle presenta uno sviluppo orientato est-ovest e un andamento pressoché rettilineo. Il T. Vaiont mostra un grado di attività erosiva elevato, reso evidente da una serie di scarpate a più livelli, come in località La Pineda. L’esempio più chiaro di tale intensa attività erosiva è la forra della profondità di circa 300 m, incisa nelle rocce calcaree, prima della confluenza con il F. Piave. Il professor Giorgio Dal Piaz, autore delle principali relazioni geologiche che accompagnano i progetti della diga del Vaiont, in una di queste asserisce che: “...se vi è una località la quale colpisce l'osservatore per le peculiari sue caratteristiche morfologiche particolarmente adatte per opere di sbarramento in generale, questa è appunto la valle del Vaiont...A cominciare dal ponte di Casso fino quasi allo sbocco della valle del Vaiont in quella del Piave per un tratto di circa 3 km, si può dire che vi sono innumerevoli sezioni in cui la gola si presta per la costruzione di una diga di sbarramento…”. Il progettista del “Grande Vaiont”, l’ingegnere Carlo Semenza, nel 1929 stilò un primo progetto di sfruttamento delle acque del Vaiont e di insediamento di una grande diga ad arco che avrebbe dovuto raggiungere un'altezza di 130 m e contenere un invaso di 33 milioni di m3. Nel 1937 il progetto esecutivo della diga vede importanti variazioni: la diga viene innalzata fino a 190 m, con un invaso di 46 milioni di m3.
2004
Italia - Atlante dei Tipi Geografici
126
128
Mantovani F., Borgatti L. (2004). Il grande movimento franoso del Vajont. FIRENZE : Istituto Geografico Militare.
Mantovani F.; Borgatti L.
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