Deucalione

La voce illustra l'uso bruniano del mito di Deucalione, testimoniato da una serie di occorrenze che si addensano soprattutto nello Spaccio de la bestia trionfante. La più rilevante è costituita dalla pagina del terzo dialogo in cui il Nolano, saldando la scoperta del Nuovo Mondo e della diversa periodizzazione della storia propria di quelle popolazioni con la questione del diluvio e della discendenza comune degli uomini da un progenitore unico, pone dubbi radicali sulla verosimiglianza e universalità di quel «gran cataclismo». Qui la figura di Deucalione viene accostata e contrapposta a quella di Noè, a denotare due immagini alternative delle origini e del rinnovamento dell'umanità: se nell'interpretazione di Bruno la nudità di Noè rappresenta il principio monogenetico, all'opposto gli uomini nati dalle pietre gettate da Deucalione rappresentano l'opzione poligenetica, e mostrano allusivamente come la specie umana possa riprodursi e rinnovarsi spontaneamente in ogni tempo e luogo grazie alla potenza vitale della natura.