La voce ripercorre e illustra la probabile fisionomia e gli scopi dichiarati di un'operetta di cui lo stesso Giordano Bruno fa menzione nel corso del processo veneziano: «Et andavo a Francoforte di novo [...] per far stampare altre mie opere, et una in particolare Delle sette arti liberali, con intentione de pigliar queste et alcune mie altre stampate [...], et andarmi a presentar alli piedi de Sua Beatitudine». Pronto per la stampa, incompiuto, oppure ancora allo stadio di progetto, questo scritto appare come lo strumento di un disegno che Bruno coltivava già dagli anni parigini: quello di essere riammesso nella Chiesa cattolica, ormai libero dalla scomunica, senza alcun obbligo di tornare nella regola e nei conventi domenicani. Un antico nodo di speranze e aspettative incardinato sul progetto di riacquistare credito in Italia e che, dopo l'ascesa al soglio pontificio di Clemente VIII nel gennaio 1592, è destinato a subire una decisa accelerazione sull'onda delle forti attese suscitate da un papa che Bruno stesso, mosso da un'illusione tragica, definisce «galant'huomo perché favorisce i filosofi e posso ancora io sperare d'essere favorito».
Scapparone, E. (2014). Delle sette arti liberali. Pisa-Firenze : Edizioni della Normale-Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.
Delle sette arti liberali
SCAPPARONE, ELISABETTA
2014
Abstract
La voce ripercorre e illustra la probabile fisionomia e gli scopi dichiarati di un'operetta di cui lo stesso Giordano Bruno fa menzione nel corso del processo veneziano: «Et andavo a Francoforte di novo [...] per far stampare altre mie opere, et una in particolare Delle sette arti liberali, con intentione de pigliar queste et alcune mie altre stampate [...], et andarmi a presentar alli piedi de Sua Beatitudine». Pronto per la stampa, incompiuto, oppure ancora allo stadio di progetto, questo scritto appare come lo strumento di un disegno che Bruno coltivava già dagli anni parigini: quello di essere riammesso nella Chiesa cattolica, ormai libero dalla scomunica, senza alcun obbligo di tornare nella regola e nei conventi domenicani. Un antico nodo di speranze e aspettative incardinato sul progetto di riacquistare credito in Italia e che, dopo l'ascesa al soglio pontificio di Clemente VIII nel gennaio 1592, è destinato a subire una decisa accelerazione sull'onda delle forti attese suscitate da un papa che Bruno stesso, mosso da un'illusione tragica, definisce «galant'huomo perché favorisce i filosofi e posso ancora io sperare d'essere favorito».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.