Il Mediterraneo presenta vari tipi di società e non può riconoscersi come un’area culturalmente omogenea, nondimeno risulta un territorio di terre e acque che costituisce in un certo senso un tutto unico, perché nel corso dei millenni i suoi abitanti non hanno potuto ignorarsi l’un l’altro: hanno esplorato, conquistato, colonizzato, convertito, commerciato. Dunque i contatti sono stati continui ed inevitabili. Concentrando l' attenzione sulla vita delle popolazioni delle rive, gli studi di carattere antropologico e storico a nostra disposizione, i romanzi e le novelle con trame marinaresche, i canti popolari, i dialetti, la messe di informazioni tratte dalla tradizione orale, unitamente a quanto ha finora restituito negli ultimi anni la fonte archivistica relativamente ai secoli dell’età moderna, danno sufficiente materia per riconoscere alle società dei pescatori del Mediterraneo, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza, un’unità culturale di base individuabile nella persistenza di istituzioni, abitudini e costumi molto antichi, motivati da necessità strutturali e sociologiche ovunque pressoché identici, che si mantengono immutati almeno fino ai primi decenni del secolo appena concluso. L’immissione del motore sulle barche e più in generale l’industrializzazione sono stati causa infatti di cambiamenti radicali che hanno decretato, con la graduale scomparsa delle marinerie veliche, la fine del sistema socio-economico ad esse connesso e di una particolare cultura. Questo libro tenta alcune di quelle comparazioni al fine di individuare gli spunti di quel legame culturale profondo che ha contribuito a creare l’identità mediterranea.
M.L. De Nicolò (2007). La comunità delle rive. Un'identità mediterranea. VILLA VERUCCHIO (RN) : Editrice La Pieve.
La comunità delle rive. Un'identità mediterranea
DE NICOLO', MARIA LUCIA
2007
Abstract
Il Mediterraneo presenta vari tipi di società e non può riconoscersi come un’area culturalmente omogenea, nondimeno risulta un territorio di terre e acque che costituisce in un certo senso un tutto unico, perché nel corso dei millenni i suoi abitanti non hanno potuto ignorarsi l’un l’altro: hanno esplorato, conquistato, colonizzato, convertito, commerciato. Dunque i contatti sono stati continui ed inevitabili. Concentrando l' attenzione sulla vita delle popolazioni delle rive, gli studi di carattere antropologico e storico a nostra disposizione, i romanzi e le novelle con trame marinaresche, i canti popolari, i dialetti, la messe di informazioni tratte dalla tradizione orale, unitamente a quanto ha finora restituito negli ultimi anni la fonte archivistica relativamente ai secoli dell’età moderna, danno sufficiente materia per riconoscere alle società dei pescatori del Mediterraneo, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza, un’unità culturale di base individuabile nella persistenza di istituzioni, abitudini e costumi molto antichi, motivati da necessità strutturali e sociologiche ovunque pressoché identici, che si mantengono immutati almeno fino ai primi decenni del secolo appena concluso. L’immissione del motore sulle barche e più in generale l’industrializzazione sono stati causa infatti di cambiamenti radicali che hanno decretato, con la graduale scomparsa delle marinerie veliche, la fine del sistema socio-economico ad esse connesso e di una particolare cultura. Questo libro tenta alcune di quelle comparazioni al fine di individuare gli spunti di quel legame culturale profondo che ha contribuito a creare l’identità mediterranea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.