Il contributo presenta una indagine sul lessico tematico della conversione nelle "Confessioni" di Agostino. In particolare si analizzano i lessemi che sono comuni al tema della metamorfosi per arrivare a un confronto, spesso chiamato in causa, ma mai veramente dimostrato sulla scorta di una analisi linguistica sistematica, fra il grande modello occidentale del 'romanzo autobiografico' e il precedente apuleiano. Il lessico agostiniano della conversione è messo a confronto non solo con i precedenti latini sia pagani (in primis Cicerone, Seneca e naturalmente Apuleio) sia cristiani (risultati interessanti si ottengono dal confronto con Tertulliano e Ambrogio), ma anche con il greco delle Scritture che sono ovviamente punto di partenza per l'elaborazione del 'concetto' cristiano di conversione. Dall'analisi di una quindicina di lessemi (dai cristianisimi "convertor" e "conversio" a "redeo" e "regredior", che hanno fortuna nella tradizione medio e neoplatonica, ai paolini induo e exuo, sino a tecnicismi filosofici agostiniani come "reformo" e i suoi vari corradicali) risulta, da un lato, un tratto comune nella presentazione della conversione come 'anamorfosi' ; dall'altro, rispetto alle Metamorfosi, le Confessioni fanno un uso ben più consapevolmente tecnico del lessico e dimostrano di subire - integrandoli e insieme distinguendosi da entrambi - il doppio influsso del platonismo (mediato dalle traduzioni di Vittorino) e delle Scritture (mediate dalle interpretazioni di Ambrogio).

Conversione come metamorfosi nelle "Confessioni" di Agostino: sondaggi lessicali

PIERI, BRUNA
2014

Abstract

Il contributo presenta una indagine sul lessico tematico della conversione nelle "Confessioni" di Agostino. In particolare si analizzano i lessemi che sono comuni al tema della metamorfosi per arrivare a un confronto, spesso chiamato in causa, ma mai veramente dimostrato sulla scorta di una analisi linguistica sistematica, fra il grande modello occidentale del 'romanzo autobiografico' e il precedente apuleiano. Il lessico agostiniano della conversione è messo a confronto non solo con i precedenti latini sia pagani (in primis Cicerone, Seneca e naturalmente Apuleio) sia cristiani (risultati interessanti si ottengono dal confronto con Tertulliano e Ambrogio), ma anche con il greco delle Scritture che sono ovviamente punto di partenza per l'elaborazione del 'concetto' cristiano di conversione. Dall'analisi di una quindicina di lessemi (dai cristianisimi "convertor" e "conversio" a "redeo" e "regredior", che hanno fortuna nella tradizione medio e neoplatonica, ai paolini induo e exuo, sino a tecnicismi filosofici agostiniani come "reformo" e i suoi vari corradicali) risulta, da un lato, un tratto comune nella presentazione della conversione come 'anamorfosi' ; dall'altro, rispetto alle Metamorfosi, le Confessioni fanno un uso ben più consapevolmente tecnico del lessico e dimostrano di subire - integrandoli e insieme distinguendosi da entrambi - il doppio influsso del platonismo (mediato dalle traduzioni di Vittorino) e delle Scritture (mediate dalle interpretazioni di Ambrogio).
2014
Metamorfosi tra scienza e letteratura
175
218
Pieri, Bruna
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