Oggi la medicina ricorre alle immagini in maniera sempre più rilevante ma le medical humanities faticano a integrarle nei loro programmi. Accusano il bioimaging, che pure si diffonde a grande velocità al di fuori dell’ambito scientifico, di accentuare le difficoltà di relazione tra medico e paziente, lasciando ben poco spazio alla negoziazione del significato. Quando invece si avvicinano alle immagini dell’arte, o ne raccomandano l’utilizzo per favorire lo sviluppo di sentimenti empatici, assumono un approccio molto spesso non adeguato alla loro natura e alla loro retorica. Le medical humanities sono un po’ iconoclaste? Forse no, ma certamente si trovano più a proprio agio con la pervasiva dimensione della verbalità e della narrazione. Questo libro intende osservare le cose da un’altra prospettiva. A partire da un approfondito esame della letteratura al riguardo, analizza gli elementi all’origine di queste posizioni, delinea alcuni quadri di sintomi e propone spunti di riflessione critica. Si rivolge soprattutto a studiosi di medical humanities e di visual culture ma anche, più in generale, ai lettori curiosi che si interrogano sulla popolarità delle immagini scientifiche e sulla loro capacità di agire sul nostro immaginario.
Tartarini, C. (2015). Quadri di sintomi. Immagini e scienze umane in medicina. Milano : FrancoAngeli.
Quadri di sintomi. Immagini e scienze umane in medicina
TARTARINI, CHIARA
2015
Abstract
Oggi la medicina ricorre alle immagini in maniera sempre più rilevante ma le medical humanities faticano a integrarle nei loro programmi. Accusano il bioimaging, che pure si diffonde a grande velocità al di fuori dell’ambito scientifico, di accentuare le difficoltà di relazione tra medico e paziente, lasciando ben poco spazio alla negoziazione del significato. Quando invece si avvicinano alle immagini dell’arte, o ne raccomandano l’utilizzo per favorire lo sviluppo di sentimenti empatici, assumono un approccio molto spesso non adeguato alla loro natura e alla loro retorica. Le medical humanities sono un po’ iconoclaste? Forse no, ma certamente si trovano più a proprio agio con la pervasiva dimensione della verbalità e della narrazione. Questo libro intende osservare le cose da un’altra prospettiva. A partire da un approfondito esame della letteratura al riguardo, analizza gli elementi all’origine di queste posizioni, delinea alcuni quadri di sintomi e propone spunti di riflessione critica. Si rivolge soprattutto a studiosi di medical humanities e di visual culture ma anche, più in generale, ai lettori curiosi che si interrogano sulla popolarità delle immagini scientifiche e sulla loro capacità di agire sul nostro immaginario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.