L’immagine dell’Italia che abbiamo imparato a conoscere dalle carte geografiche, dai testi scientifici o divulgativi e dallo studio scolastico delle regioni è il risultato di un lungo processo concettuale e territoriale. La Geografia ha contribuito a definire il territorio dello stato e a convogliare il sentimento patrio sia con l’elaborazione di specifici concetti spaziali che attraverso le mappe, strumenti di grande valore strategico, didattico e propagandistico. L’apporto dei geografi è risultato cruciale nel processo di consolidamento e allargamento dell’orizzonte nazionale in concomitanza con le guerre e le campagne coloniali che hanno interessato la storia contemporanea d’Europa e d’Italia. I confini d’Italia ricostruisce il contributo delle scienze geografiche alla causa della nazione e colma un significativo vuoto della storiografia sugli anni cruciali successivi all’Unità e fino al primo Dopoguerra. Terre irredente, colonie, regioni di confine sono gli ambiti di indagine esplorati dai geografi per definire dall’interno e dall’esterno lo spazio fisico e culturale dello stato-nazione. I protagonisti di questa fase storica, come Giovanni e Olinto Marinelli, Cesare Battisti e Ettore Tolomei, sono indagati sulla base del contesto formativo, dell’approccio teorico e metodologico, della produzione scientifica e dei mezzi di divulgazione. La cartografia rappresenta il cuore della riflessione, interpretata quale strumento mediatico per l’educazione e la propaganda.
Proto, M. (2014). I confini d’Italia. Geografie della nazione dall’Unità alla Grande Guerra. Bologna : Bononia Univerity Press.
I confini d’Italia. Geografie della nazione dall’Unità alla Grande Guerra
PROTO, MATTEO
2014
Abstract
L’immagine dell’Italia che abbiamo imparato a conoscere dalle carte geografiche, dai testi scientifici o divulgativi e dallo studio scolastico delle regioni è il risultato di un lungo processo concettuale e territoriale. La Geografia ha contribuito a definire il territorio dello stato e a convogliare il sentimento patrio sia con l’elaborazione di specifici concetti spaziali che attraverso le mappe, strumenti di grande valore strategico, didattico e propagandistico. L’apporto dei geografi è risultato cruciale nel processo di consolidamento e allargamento dell’orizzonte nazionale in concomitanza con le guerre e le campagne coloniali che hanno interessato la storia contemporanea d’Europa e d’Italia. I confini d’Italia ricostruisce il contributo delle scienze geografiche alla causa della nazione e colma un significativo vuoto della storiografia sugli anni cruciali successivi all’Unità e fino al primo Dopoguerra. Terre irredente, colonie, regioni di confine sono gli ambiti di indagine esplorati dai geografi per definire dall’interno e dall’esterno lo spazio fisico e culturale dello stato-nazione. I protagonisti di questa fase storica, come Giovanni e Olinto Marinelli, Cesare Battisti e Ettore Tolomei, sono indagati sulla base del contesto formativo, dell’approccio teorico e metodologico, della produzione scientifica e dei mezzi di divulgazione. La cartografia rappresenta il cuore della riflessione, interpretata quale strumento mediatico per l’educazione e la propaganda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.