Di Zoo esisteva già una traduzione pubblicata dalla editrice Einaudi nel 1966. L'idea di una nuova traduzione del romanzo di Šklovskij è stata dettata essenzialmente da due motivi. 1. Il primo è che la traduzione del 1966 era stata fatta sull'edizione sovietica del 1924 e non sull'originale pubblicato a Berlino nel 1923. Questo significa che l'edizione originale del romanzo non era mai apparsa prima in traduzione italiana, nonostante i traduttori di Einaudi avessero dichiarato il falso, asserendo di avere tradotto il testo originale. Il passaggio da te-sto d'emigrazione a romanzo sovietico comporta fondamentali differenze tra le due opere: nella trasformazione che il romanzo subisce spariscono ben 10 lettere, e ne compaiono altre, precedentemente non contemplate. Si tratta, in sostanza, di due romanzi diversi. 2. Il secondo motivo è determinato dal fatto che la traduzione già esistente, pur se at-tenta e accurata, si rifaceva a principi di traduzione ormai obsoleti, che esigevano una fedel-tà assoluta al testo di partenza, provocando però notevoli problemi di scorrevolezza al testo di arrivo. Per questa nuova edizione italiana del romanzo, ci siamo avvalsi della collaborazione di A. Galuškin, l'ultimo segretario di Šklovskij, il quale ha accesso agli archivi privati di Šklov-skij. Questo romanzo è stato scritto dal padre del formalismo russo, nel periodo della sua emi-grazione berlinese (1922-1923). Fuoriuscito dalla patria per evitare un arresto imminente, a se-guito di suoi precedenti rapporti con i socialisti rivoluzionari, Šklovskij ripara dapprima in Fin-landia ed in seguito in Germania, dove scrive Zoo, un anti-romanzo formalista sull'amore e sull'emigrazione russa a Berlino. Zoo è un'opera estremamente interessante perché presenta vari livelli di lettura: • si tratta di un romanzo d'amore che si nega in quanto tale giocando su un effimero gioco di rimandi; • si costituisce come opera dell'emigrazione e sull'emigrazione russa, in quanto l'au-tore vi dipinge la propria vita (ed i propri sentimenti) da emigrato e contemporaneamente fornisce un curioso quadro della dell'intelligencija russa emigrata a Berlino; • si presenta come anti-romanzo, traduzione in pratica di quelle teorie formaliste di cui Šklovskij era il fautore più insigne; • è un collage di saggi critici sui più importanti rappresentanti della letteratura russa d'inizio secolo; • ed infine Zoo può essere letto come una pagina di quella storia della censura sovie-tica ancora da scrivere, in quanto alla prima edizione berlinese del 1923 seguirono quattro edizioni sovietiche (1924, 1929, 1964, 1966) che differivano variamente dalla prima.

Zoo o lettere non d'amore

ZALAMBANI, MARIA
2015

Abstract

Di Zoo esisteva già una traduzione pubblicata dalla editrice Einaudi nel 1966. L'idea di una nuova traduzione del romanzo di Šklovskij è stata dettata essenzialmente da due motivi. 1. Il primo è che la traduzione del 1966 era stata fatta sull'edizione sovietica del 1924 e non sull'originale pubblicato a Berlino nel 1923. Questo significa che l'edizione originale del romanzo non era mai apparsa prima in traduzione italiana, nonostante i traduttori di Einaudi avessero dichiarato il falso, asserendo di avere tradotto il testo originale. Il passaggio da te-sto d'emigrazione a romanzo sovietico comporta fondamentali differenze tra le due opere: nella trasformazione che il romanzo subisce spariscono ben 10 lettere, e ne compaiono altre, precedentemente non contemplate. Si tratta, in sostanza, di due romanzi diversi. 2. Il secondo motivo è determinato dal fatto che la traduzione già esistente, pur se at-tenta e accurata, si rifaceva a principi di traduzione ormai obsoleti, che esigevano una fedel-tà assoluta al testo di partenza, provocando però notevoli problemi di scorrevolezza al testo di arrivo. Per questa nuova edizione italiana del romanzo, ci siamo avvalsi della collaborazione di A. Galuškin, l'ultimo segretario di Šklovskij, il quale ha accesso agli archivi privati di Šklov-skij. Questo romanzo è stato scritto dal padre del formalismo russo, nel periodo della sua emi-grazione berlinese (1922-1923). Fuoriuscito dalla patria per evitare un arresto imminente, a se-guito di suoi precedenti rapporti con i socialisti rivoluzionari, Šklovskij ripara dapprima in Fin-landia ed in seguito in Germania, dove scrive Zoo, un anti-romanzo formalista sull'amore e sull'emigrazione russa a Berlino. Zoo è un'opera estremamente interessante perché presenta vari livelli di lettura: • si tratta di un romanzo d'amore che si nega in quanto tale giocando su un effimero gioco di rimandi; • si costituisce come opera dell'emigrazione e sull'emigrazione russa, in quanto l'au-tore vi dipinge la propria vita (ed i propri sentimenti) da emigrato e contemporaneamente fornisce un curioso quadro della dell'intelligencija russa emigrata a Berlino; • si presenta come anti-romanzo, traduzione in pratica di quelle teorie formaliste di cui Šklovskij era il fautore più insigne; • è un collage di saggi critici sui più importanti rappresentanti della letteratura russa d'inizio secolo; • ed infine Zoo può essere letto come una pagina di quella storia della censura sovie-tica ancora da scrivere, in quanto alla prima edizione berlinese del 1923 seguirono quattro edizioni sovietiche (1924, 1929, 1964, 1966) che differivano variamente dalla prima.
2015
174
8838917639
Zalambani, Maria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/515733
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