Il saggio è dedicato alle architetture di Le Corbusier del seconda dopoguerra, nelle quali il béton brut diventa determinante per la creazione di una idea di spazio derivata da quella dell'epoca del Purismo, ma radicalmente trasfigurata dalla modellazione di linee e di superfici che vengono intessute in una trama modulare a scala umana. Non è soltanto la tessitura della superficie a cambiare radicalmente nelle opere di Le Corbusier del secondo dopoguerra. Nel suo concetto di béton brut è inclusa una particolare accezione che investe il modellato stesso della struttura e che inevitabilmente finisce per riguardare le diverse forme di messa in opera del calcestruzzo. È in questa fase, e sul fondo dell’affermazione internazionale di vari generi di gusci dalle geometrie ortodosse, che il calcestruzzo armato di Le Corbusier diventa materiale e strumento per l'invenzione di un’architettura che va oltre i principi, ormai universalmente diffusi, del Movimento Moderno. Liberato dai vincoli in cui lo stesso Le Corbusier lo aveva circoscritto a partire dall'ossatura Domino e dalle sue varianti sino alla fine degli anni Venti, il calcestruzzo ora gli appare anche nella sua sostanza liquida, quale materia di fusione, modellabile in qualsiasi forma, come ghisa o bronzo, disponibile a dare libero corso a vere e proprie invenzioni di opere non più facilmente classificabili in un genere di espressione artistica, delle inedite sintesi spazio-scultoree in cui il Cement Gun, e non il béton brut, gioca un ruolo fondamentale, almeno nella fase dell’ideazione. A guidare il processo creativo di Le Corbusier è soprattutto l’acustica, da lui stesso elevata a metafora di un sistema di relazioni tra luoghi, opere e individui più complesso di quello postulato dalla sola psicofisiologia.

Béton brut, plastique acoustique & cement gun / Anna Rosellini. - STAMPA. - (2015), pp. 173-177.

Béton brut, plastique acoustique & cement gun

ROSELLINI, ANNA
2015

Abstract

Il saggio è dedicato alle architetture di Le Corbusier del seconda dopoguerra, nelle quali il béton brut diventa determinante per la creazione di una idea di spazio derivata da quella dell'epoca del Purismo, ma radicalmente trasfigurata dalla modellazione di linee e di superfici che vengono intessute in una trama modulare a scala umana. Non è soltanto la tessitura della superficie a cambiare radicalmente nelle opere di Le Corbusier del secondo dopoguerra. Nel suo concetto di béton brut è inclusa una particolare accezione che investe il modellato stesso della struttura e che inevitabilmente finisce per riguardare le diverse forme di messa in opera del calcestruzzo. È in questa fase, e sul fondo dell’affermazione internazionale di vari generi di gusci dalle geometrie ortodosse, che il calcestruzzo armato di Le Corbusier diventa materiale e strumento per l'invenzione di un’architettura che va oltre i principi, ormai universalmente diffusi, del Movimento Moderno. Liberato dai vincoli in cui lo stesso Le Corbusier lo aveva circoscritto a partire dall'ossatura Domino e dalle sue varianti sino alla fine degli anni Venti, il calcestruzzo ora gli appare anche nella sua sostanza liquida, quale materia di fusione, modellabile in qualsiasi forma, come ghisa o bronzo, disponibile a dare libero corso a vere e proprie invenzioni di opere non più facilmente classificabili in un genere di espressione artistica, delle inedite sintesi spazio-scultoree in cui il Cement Gun, e non il béton brut, gioca un ruolo fondamentale, almeno nella fase dell’ideazione. A guidare il processo creativo di Le Corbusier è soprattutto l’acustica, da lui stesso elevata a metafora di un sistema di relazioni tra luoghi, opere e individui più complesso di quello postulato dalla sola psicofisiologia.
2015
Le Corbusier. Mesures de l’Homme
173
177
Béton brut, plastique acoustique & cement gun / Anna Rosellini. - STAMPA. - (2015), pp. 173-177.
Anna Rosellini
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