Il Foglio 031 Ampezzo è ubicato nel settore nord-orientale delle Alpi Meridionali. Ricade nelle province di Udine e, per minima parte, Belluno. Complessivamente copre unʼarea estesa, in pianta, 564 kmq. Nel Foglio sono rappresentate due principali unità orografiche: le Alpi Carniche, che rappresentano il 95% del territorio, e le Prealpi Carniche, formanti l’esigua porzione collocata a S del Fiume Tagliamento, il cui flusso procede da O verso E. Più in dettaglio, le Alpi Carniche comprendono la Catena Carnica (Alpi Carniche settentrionali) i cui rilievi, allineati E-O, si distribuiscono a N della depressione Val Pesarina-Valcalda, e le Alpi Tolmezzine (Alpi Carniche meridionali), estese verso S a coprire il restante territorio fino al corso del Fiume Tagliamento. Nella Catena Carnica si distinguono inoltre le Dolomiti Pesarine, costituite dagli scoscesi rilievi carbonatici collocati tra il solco della Val Pesarina e la zona di Sappada. I rilevamenti geologici descritti in queste Note sono stati eseguiti alla scala 1:10.000 (substrato), 1:25.000 e 1:10.000 (coperture quaternarie), ed effettuati nel decennio 1992-2001. La gran parte dei rilevamenti geologici eseguiti nell’ambito del Progetto CARG e relativi al Foglio 031 Ampezzo (l’85% del complessivo territorio, con l’esclusione solo della fascia più meridionale) è stata anche pubblicata alla scala 1:25.000 (VENTURINI et alii, 2001-2002). Il substrato roccioso affiorante (Ordoviciano Sup.-Triassico Sup., con un esiguo nucleo discordante di età ?mio-?pliocenica) è formato da una successione sedimentaria a tratti con impronta anchimetamorfica di età ercinica. In essa si intercalano sporadici episodi vulcanici e subvulcanici. I criteri adottati per il rilevamento sono stati essenzialmente litostratigrafici. Il controllo biostratigrafico è stato possibile solo per le unità notoriamente provviste di associazioni macrofaunistiche (ammonoidi) e microfaunistiche (conodonti e, in piccola parte, fusuline) particolarmente indicative. Il quadro stratigrafico beneficia di un’affinità tra la successione rilevata e quella, coeva, presente nell’attiguo settore dolomitico orientale-cadorino. La buona corrispondenza tra i caratteri delle unità affioranti nelle due aree crea indubbi vantaggi nelle comparazioni tra i due comparti alpini, facilitata dal’adozione di una stratigrafia per gran parte comune. La storia deformativa del settore rilevato registra gli effetti di due cicli orogenetici: l’ercinico e l’alpino. Il primo ha interessato la successione ordoviciano sup.-carbonifera sup. (Caradociano-Bashkiriano) dando origine alla principale tra le superfici di inconformità presenti nell’area. Il secondo, tuttora in atto, ha coinvolto l’intera successione affiorante (Caradociano-?Pliocene) e ha determinato localmente, anche nelle coperture quaternarie, alcuni effetti minori quali faglie subverticali con limitati rigetti, fratture e ridotti basculamenti. Nella successione paleozoica antica la sovrapposizione di strutture appartenenti ad entrambi i cicli rende più complessa, ma non indecifrabile, la ricostruzione degli stili tettonici ercinici e della relativa cronologia deformativa. Il quadro tettonico regionale alpino è in massima parte caratterizzato da una strutturazione neogenica.
Venturini C., Fontana C., Delzotto S., Pondrelli M., Carulli G.B., Longo Salvador G., et al. (2009). Foglio 031 Ampezzo, Carta Geologica d’Italia, alla scala 1:50.000.
Foglio 031 Ampezzo, Carta Geologica d’Italia, alla scala 1:50.000
VENTURINI, CORRADO;SPALLETTA, CLAUDIA;PERRI, MARIA CRISTINA;
2009
Abstract
Il Foglio 031 Ampezzo è ubicato nel settore nord-orientale delle Alpi Meridionali. Ricade nelle province di Udine e, per minima parte, Belluno. Complessivamente copre unʼarea estesa, in pianta, 564 kmq. Nel Foglio sono rappresentate due principali unità orografiche: le Alpi Carniche, che rappresentano il 95% del territorio, e le Prealpi Carniche, formanti l’esigua porzione collocata a S del Fiume Tagliamento, il cui flusso procede da O verso E. Più in dettaglio, le Alpi Carniche comprendono la Catena Carnica (Alpi Carniche settentrionali) i cui rilievi, allineati E-O, si distribuiscono a N della depressione Val Pesarina-Valcalda, e le Alpi Tolmezzine (Alpi Carniche meridionali), estese verso S a coprire il restante territorio fino al corso del Fiume Tagliamento. Nella Catena Carnica si distinguono inoltre le Dolomiti Pesarine, costituite dagli scoscesi rilievi carbonatici collocati tra il solco della Val Pesarina e la zona di Sappada. I rilevamenti geologici descritti in queste Note sono stati eseguiti alla scala 1:10.000 (substrato), 1:25.000 e 1:10.000 (coperture quaternarie), ed effettuati nel decennio 1992-2001. La gran parte dei rilevamenti geologici eseguiti nell’ambito del Progetto CARG e relativi al Foglio 031 Ampezzo (l’85% del complessivo territorio, con l’esclusione solo della fascia più meridionale) è stata anche pubblicata alla scala 1:25.000 (VENTURINI et alii, 2001-2002). Il substrato roccioso affiorante (Ordoviciano Sup.-Triassico Sup., con un esiguo nucleo discordante di età ?mio-?pliocenica) è formato da una successione sedimentaria a tratti con impronta anchimetamorfica di età ercinica. In essa si intercalano sporadici episodi vulcanici e subvulcanici. I criteri adottati per il rilevamento sono stati essenzialmente litostratigrafici. Il controllo biostratigrafico è stato possibile solo per le unità notoriamente provviste di associazioni macrofaunistiche (ammonoidi) e microfaunistiche (conodonti e, in piccola parte, fusuline) particolarmente indicative. Il quadro stratigrafico beneficia di un’affinità tra la successione rilevata e quella, coeva, presente nell’attiguo settore dolomitico orientale-cadorino. La buona corrispondenza tra i caratteri delle unità affioranti nelle due aree crea indubbi vantaggi nelle comparazioni tra i due comparti alpini, facilitata dal’adozione di una stratigrafia per gran parte comune. La storia deformativa del settore rilevato registra gli effetti di due cicli orogenetici: l’ercinico e l’alpino. Il primo ha interessato la successione ordoviciano sup.-carbonifera sup. (Caradociano-Bashkiriano) dando origine alla principale tra le superfici di inconformità presenti nell’area. Il secondo, tuttora in atto, ha coinvolto l’intera successione affiorante (Caradociano-?Pliocene) e ha determinato localmente, anche nelle coperture quaternarie, alcuni effetti minori quali faglie subverticali con limitati rigetti, fratture e ridotti basculamenti. Nella successione paleozoica antica la sovrapposizione di strutture appartenenti ad entrambi i cicli rende più complessa, ma non indecifrabile, la ricostruzione degli stili tettonici ercinici e della relativa cronologia deformativa. Il quadro tettonico regionale alpino è in massima parte caratterizzato da una strutturazione neogenica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.