1. Premessa Gli esiti del summit mondiale dell’ONU sullo sviluppo sostenibile tenutosi nel 2002 a Johannesburg se da un lato hanno mostrato la complessità degli interessi economici e politici in gioco, dall’altro hanno ribadito l’importanza delle azioni intraprese dalle strutture pubbliche e private svolte nei territori di specifica competenza, ed in particolare il ruolo strategico della scuola e del mondo della ricerca, tese a perseguire gli obiettivi del programma Onu Agenda 21 sancito nel precedente Summit di Rio de Janeiro del 1992 e nella sua applicazione, delle Agende 21 Locali (A21L) come iniziative capaci di combinare approcci integrati ai problemi e coinvolgimento trasversale di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici ognuno come “parte delle soluzioni” e possibile partners di progetti. E’ un importante dato di fatto che attualmente in Italia più di 550 Enti pubblici , tra Comuni, Comunità Montane, Province, Regioni, Enti Parco , aderiscono alla Campagna Europea Città Sostenibili e al Coordinamento Nazionale A21L, rappresentando oltre undici milioni di cittadini. Tra i vari punti il summit mondiale di Johannesburg si è dato come scadenza il 2010 per attivare ed avviare una serie di interventi tra i quali gestire in maniera integrata le risorse d’acqua; proteggere il suolo dall’erosione e dalla perdita di fertilità naturale; diminuire la perdita della diversità biologica; procedere ad una corretta gestione dei prodotti chimici; accrescere l’educazione e l’istruzione alla salute e all’ambiente. In tal senso con l’approvazione nel novembre del 2000 delle “Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato e le Regioni in materia di Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale (INFEA)” molte istituzioni regionali hanno già da tempo avviato la propria programmazione supportata da specifiche leggi e da impegni di spesa. Nello schema di figura 1 viene riportato come esempio il Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile proposto dalla Regione Emilia Romagna in cui vengono evidenziati quali contenuti possono essere utilizzati per inserire la dimensione della sostenibilità nei curricoli scolastici. Il coinvolgimento della scuola in tale piano, oltre agli aspetti epistemologici e metodologici, deve portare ad indicare quali contenuti possono essere utilizzati per inserire la dimensione della sostenibilità nei curricoli scolastici. Sempre in figura 1 viene in particolare evidenziato il percorso Azione 2 –Natura e biodiversità – 2d Degradazione del suolo e desertificazione: è mostrato in esso uno specifico interesse per i possibili contributi apportabili dalle materie scolastiche alla conoscenza delle problematiche di sostenibilità e di protezione del suolo, inteso come “risorsa”. 2. Il suolo come risorsa Il suolo rappresenta il substrato per la vita delle piante e come tale la conoscenza quanto più possibile dettagliata delle sue caratteristiche chimico - fisiche diviene un fatto indispensabile per ottimizzare la scelta delle specie e delle varietà vegetali maggiormente adatte alle caratteristiche del sito e la sua protezione in ambienti naturali particolarmente sensibili alle compromissioni. Il suolo d'altro canto rappresenta una fase dinamica, essendo le sue caratteristiche mutate nel tempo da una serie di fattori ambientali che interagiscono con i componenti del terreno stesso, non ultima la vegetazione che vi vive e che contribuisce attivamente a tale evoluzione. Le numerose attività ed i molteplici interventi che l'uomo ha sviluppato sul territorio in questi ultimi decenni e che intende svolgere nel prossimo futuro pongono molti interrogativi per quanto riguarda la conservazione del suolo sia nel senso di salvaguardia degli ecosistemi, che di mantenimento della produttività agronomica. Nel nostro Paese il concetto che il suolo costituisca una risorsa finita, non facilmente riproducibile, si è fatto lentamente strada dapprima nella...

L'importanza didattica del suolo / G. Vianello. - STAMPA. - (2007), pp. 22-23.

L'importanza didattica del suolo

VIANELLO, GILMO
2007

Abstract

1. Premessa Gli esiti del summit mondiale dell’ONU sullo sviluppo sostenibile tenutosi nel 2002 a Johannesburg se da un lato hanno mostrato la complessità degli interessi economici e politici in gioco, dall’altro hanno ribadito l’importanza delle azioni intraprese dalle strutture pubbliche e private svolte nei territori di specifica competenza, ed in particolare il ruolo strategico della scuola e del mondo della ricerca, tese a perseguire gli obiettivi del programma Onu Agenda 21 sancito nel precedente Summit di Rio de Janeiro del 1992 e nella sua applicazione, delle Agende 21 Locali (A21L) come iniziative capaci di combinare approcci integrati ai problemi e coinvolgimento trasversale di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici ognuno come “parte delle soluzioni” e possibile partners di progetti. E’ un importante dato di fatto che attualmente in Italia più di 550 Enti pubblici , tra Comuni, Comunità Montane, Province, Regioni, Enti Parco , aderiscono alla Campagna Europea Città Sostenibili e al Coordinamento Nazionale A21L, rappresentando oltre undici milioni di cittadini. Tra i vari punti il summit mondiale di Johannesburg si è dato come scadenza il 2010 per attivare ed avviare una serie di interventi tra i quali gestire in maniera integrata le risorse d’acqua; proteggere il suolo dall’erosione e dalla perdita di fertilità naturale; diminuire la perdita della diversità biologica; procedere ad una corretta gestione dei prodotti chimici; accrescere l’educazione e l’istruzione alla salute e all’ambiente. In tal senso con l’approvazione nel novembre del 2000 delle “Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato e le Regioni in materia di Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale (INFEA)” molte istituzioni regionali hanno già da tempo avviato la propria programmazione supportata da specifiche leggi e da impegni di spesa. Nello schema di figura 1 viene riportato come esempio il Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile proposto dalla Regione Emilia Romagna in cui vengono evidenziati quali contenuti possono essere utilizzati per inserire la dimensione della sostenibilità nei curricoli scolastici. Il coinvolgimento della scuola in tale piano, oltre agli aspetti epistemologici e metodologici, deve portare ad indicare quali contenuti possono essere utilizzati per inserire la dimensione della sostenibilità nei curricoli scolastici. Sempre in figura 1 viene in particolare evidenziato il percorso Azione 2 –Natura e biodiversità – 2d Degradazione del suolo e desertificazione: è mostrato in esso uno specifico interesse per i possibili contributi apportabili dalle materie scolastiche alla conoscenza delle problematiche di sostenibilità e di protezione del suolo, inteso come “risorsa”. 2. Il suolo come risorsa Il suolo rappresenta il substrato per la vita delle piante e come tale la conoscenza quanto più possibile dettagliata delle sue caratteristiche chimico - fisiche diviene un fatto indispensabile per ottimizzare la scelta delle specie e delle varietà vegetali maggiormente adatte alle caratteristiche del sito e la sua protezione in ambienti naturali particolarmente sensibili alle compromissioni. Il suolo d'altro canto rappresenta una fase dinamica, essendo le sue caratteristiche mutate nel tempo da una serie di fattori ambientali che interagiscono con i componenti del terreno stesso, non ultima la vegetazione che vi vive e che contribuisce attivamente a tale evoluzione. Le numerose attività ed i molteplici interventi che l'uomo ha sviluppato sul territorio in questi ultimi decenni e che intende svolgere nel prossimo futuro pongono molti interrogativi per quanto riguarda la conservazione del suolo sia nel senso di salvaguardia degli ecosistemi, che di mantenimento della produttività agronomica. Nel nostro Paese il concetto che il suolo costituisca una risorsa finita, non facilmente riproducibile, si è fatto lentamente strada dapprima nella...
2007
Il suolo. La radice della vita
22
23
L'importanza didattica del suolo / G. Vianello. - STAMPA. - (2007), pp. 22-23.
G. Vianello
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