Cambiano le opinioni, le prassi, le modalità relazionali che le educatrici di nido d'infanzia descrivono essere da loro attuate quando si tratta di cura in rapporto a bambini e famiglie di origine straniera? Si differenziano le difficoltà descritte nei rapporti con i bambini e le famiglie italiane e straniere? Se cambia, come cambia la tipologia delle difficoltà? Questi sono alcuni tra i principali interrogativi attorno a cui ruotano le considerazioni esposte nel capitolo che pone al centro dell’analisi il punto di vista di alcune educatrici, tutte donne, di nidi d’infanzia connotati dalla presenza di bambini e famiglie di diverse provenienze culturali. Per comprendere alcuni aspetti di tali, ampie, questioni le educatrici sono state intervistate secondo una successione di temi che ha consentito loro di esprimersi dapprima su ciò che intendono per cura con la prima infanzia, in termini generali, e poi su se e cosa cambia nel rapporto con i bambini di origine straniera e le loro famiglie. Si è cercato di lasciar emergere opinioni e rappresentazioni, eventuali differenze, particolari difficoltà o aspetti positivi, evitando un’indagine per “compartimenti separati”, che riguardasse cioè solo gli “stranieri”, nell’intento di evitare di istituirli quali soggetti di appartenenze distinte rispetto ai cosiddetti “autoctoni”.
S. Lorenzini (2007). Tra cura e intercultura: la centralità delle relazioni nel punto di vista delle educatrici di nidi d'infanzia. ROMA : Carocci.
Tra cura e intercultura: la centralità delle relazioni nel punto di vista delle educatrici di nidi d'infanzia
LORENZINI, STEFANIA
2007
Abstract
Cambiano le opinioni, le prassi, le modalità relazionali che le educatrici di nido d'infanzia descrivono essere da loro attuate quando si tratta di cura in rapporto a bambini e famiglie di origine straniera? Si differenziano le difficoltà descritte nei rapporti con i bambini e le famiglie italiane e straniere? Se cambia, come cambia la tipologia delle difficoltà? Questi sono alcuni tra i principali interrogativi attorno a cui ruotano le considerazioni esposte nel capitolo che pone al centro dell’analisi il punto di vista di alcune educatrici, tutte donne, di nidi d’infanzia connotati dalla presenza di bambini e famiglie di diverse provenienze culturali. Per comprendere alcuni aspetti di tali, ampie, questioni le educatrici sono state intervistate secondo una successione di temi che ha consentito loro di esprimersi dapprima su ciò che intendono per cura con la prima infanzia, in termini generali, e poi su se e cosa cambia nel rapporto con i bambini di origine straniera e le loro famiglie. Si è cercato di lasciar emergere opinioni e rappresentazioni, eventuali differenze, particolari difficoltà o aspetti positivi, evitando un’indagine per “compartimenti separati”, che riguardasse cioè solo gli “stranieri”, nell’intento di evitare di istituirli quali soggetti di appartenenze distinte rispetto ai cosiddetti “autoctoni”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.