Il testo descrive i disegni che costellano gli oltre mille manifesti della mostra GoodNEWS tenutasi alla Triennale di Milano da maggio a settembre 2006 pensati da Italo Rota, Fulvio Irace e dallo scrivente e realizzati da un gruppo di giovani architetti e designer che si propongono di mostrare alcuni dei temi che hanno costituito o costituiscono la materia prima di elaborazione dell’architetto. Temi a prima vista estranei o vicini: le proporzioni del corpo umano, la natura e i comportamenti della fisica, i miti sulle origini, l’abitare, tuttavia materia che abbisognava di nuova ricerca per essere assimilata, appropriata al fine di renderla visibile nell’oggi. In questo tipo di lavoro che privilegia il dinamico allo statico, l’evolutivo all’istantaneo, la capacità di rivelazione immediata al criptico metabolismo della figurazione tradizionale, la lettura quantitativa a quella qualitativa, l’interattività e dunque la scelta alla assimilazione passiva, si è scelto di servirsi dell’elaboratore elettronico come mezzo da un lato per prendere una distanza dall’altro per rivedere per comprendere. Lo scritto riepiloga i temi rappresentativi e propri della figurazione digitale che hanno condotto al sistema dei disegni finali pubblicati sullo stesso catalogo.
M.Gaiani (2006). Handmade. MILANO : Electa.
Handmade
GAIANI, MARCO
2006
Abstract
Il testo descrive i disegni che costellano gli oltre mille manifesti della mostra GoodNEWS tenutasi alla Triennale di Milano da maggio a settembre 2006 pensati da Italo Rota, Fulvio Irace e dallo scrivente e realizzati da un gruppo di giovani architetti e designer che si propongono di mostrare alcuni dei temi che hanno costituito o costituiscono la materia prima di elaborazione dell’architetto. Temi a prima vista estranei o vicini: le proporzioni del corpo umano, la natura e i comportamenti della fisica, i miti sulle origini, l’abitare, tuttavia materia che abbisognava di nuova ricerca per essere assimilata, appropriata al fine di renderla visibile nell’oggi. In questo tipo di lavoro che privilegia il dinamico allo statico, l’evolutivo all’istantaneo, la capacità di rivelazione immediata al criptico metabolismo della figurazione tradizionale, la lettura quantitativa a quella qualitativa, l’interattività e dunque la scelta alla assimilazione passiva, si è scelto di servirsi dell’elaboratore elettronico come mezzo da un lato per prendere una distanza dall’altro per rivedere per comprendere. Lo scritto riepiloga i temi rappresentativi e propri della figurazione digitale che hanno condotto al sistema dei disegni finali pubblicati sullo stesso catalogo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.