La piccola e media industria nautica da diporto procede nella costruzione ancora con sistemi tipicamente artigianali. Creato il primo esemplare di una barca in vetroresina, la sua costruzione comporta di solito innumerevoli operazioni di modifica per sopperire a carenze non preventivate in sede di redazione del progetto originario. A valle di queste modifi-che, e una volta varata l’imbarcazione, occorre ‘ricostruire’ il progetto per produrre i successivi esemplari. In questa di-rezione è centrale la possibilità di ricostituire, con metodologie rapide e a basso costo, il modello 3D digitale del primo esemplare di scafo realizzato e delle parti modificate, per poter disporre di stampi già capaci di fornire gusci predisposti con tutti gli aggiornamenti che l’esperienza ha suggerito. Questa operazione, se eseguita per via digitale, è stata ritenuta fino ad ora dalla piccola industria e dalla maggioranza dei progettisti nautici assai complessa e ‘misteriosa’, preferendo operare seguendo le tradizionali procedure di adeguamento manuale degli stampi tramite la loro modifica diretta. Negli ultimi due anni il gruppo di lavoro scrivente ha lavorato su questo problema cercando di definire una procedura contraddistinta da semplicità, accuratezza e - nello stesso tempo - costi notevolmente ridotti rispetto a quelli tradizio-nali e a quelli digitali di prima generazione, che vogliono procedure di reverse modeling servendosi di attrezzature del costo minimo giornaliero di 5000 Euro/2004 e complessità procedurale completamente al di fuori delle competenze di un progettista del settore. In questa direzione sono state condotte due esperienze chiave descritte nel saggio, di cui la prima ha prodotto risultati sommari per l’inesperienza nell’affrontare il problema e per la carenza di letteratura specifica sulla materia. Tale speri-mentazione - il rilievo del pozzetto di uno yacht ‘Carnevali 140’ - ha permesso tuttavia di analizzare dettagliatamente la problematica e la sua analisi critica ha consentito di affrontare in modo consapevole, avendo chiari i passaggi chiave e la loro soluzione, la seconda sperimentazione, consistita nel rilievo dello stampo del guscio di un gommone Nautica CAB. Questa seconda esperienza ha portato a risultati eccellenti, sia dal punto di vista dell’economicità della procedura che della qualità dei risultati che, infine, della semplicità d’uso. Si descriverà, pertanto, solo quest’ultimo caso di studio e i suoi risultati, ponendo l’accento sulle fasi chiave della procedura e le soluzioni adottate. Si tratta del rilievo di uno stampo della chiglia di un gommone di 6400x2200x820 mm di grandezza, caratterizzato da vetroresina verniciata di rosso. Lo scritto descrive sia la sperimentazione che i risultati innovativi ottenuti e infine la verifica dell’accuratezza dei dati. Dai risultati ottenuti si evince che la possibilità di fissare nello spazio una serie di scansioni di riferimento, su cui alline-are tutte le altre, permette di superare quei limiti evidenziati di ICP e di controllo globale e consente una accuratezza globale comparabile a quella dei sistemi di un ordine di magnitudine più costosa, aprendo la possibilità di applicare il rilievo 3D a una più vasta gamma di utenti potenziali.

Reverse modeling per la nautica: rilievo dello scafo di un gommone con sistemi di scansione 3D a basso costo / M.Gaiani; G.Guidi; L.L.Micoli; M.Musio Sale; M.Russo. - STAMPA. - (2005), pp. 82-93.

Reverse modeling per la nautica: rilievo dello scafo di un gommone con sistemi di scansione 3D a basso costo

GAIANI, MARCO;
2005

Abstract

La piccola e media industria nautica da diporto procede nella costruzione ancora con sistemi tipicamente artigianali. Creato il primo esemplare di una barca in vetroresina, la sua costruzione comporta di solito innumerevoli operazioni di modifica per sopperire a carenze non preventivate in sede di redazione del progetto originario. A valle di queste modifi-che, e una volta varata l’imbarcazione, occorre ‘ricostruire’ il progetto per produrre i successivi esemplari. In questa di-rezione è centrale la possibilità di ricostituire, con metodologie rapide e a basso costo, il modello 3D digitale del primo esemplare di scafo realizzato e delle parti modificate, per poter disporre di stampi già capaci di fornire gusci predisposti con tutti gli aggiornamenti che l’esperienza ha suggerito. Questa operazione, se eseguita per via digitale, è stata ritenuta fino ad ora dalla piccola industria e dalla maggioranza dei progettisti nautici assai complessa e ‘misteriosa’, preferendo operare seguendo le tradizionali procedure di adeguamento manuale degli stampi tramite la loro modifica diretta. Negli ultimi due anni il gruppo di lavoro scrivente ha lavorato su questo problema cercando di definire una procedura contraddistinta da semplicità, accuratezza e - nello stesso tempo - costi notevolmente ridotti rispetto a quelli tradizio-nali e a quelli digitali di prima generazione, che vogliono procedure di reverse modeling servendosi di attrezzature del costo minimo giornaliero di 5000 Euro/2004 e complessità procedurale completamente al di fuori delle competenze di un progettista del settore. In questa direzione sono state condotte due esperienze chiave descritte nel saggio, di cui la prima ha prodotto risultati sommari per l’inesperienza nell’affrontare il problema e per la carenza di letteratura specifica sulla materia. Tale speri-mentazione - il rilievo del pozzetto di uno yacht ‘Carnevali 140’ - ha permesso tuttavia di analizzare dettagliatamente la problematica e la sua analisi critica ha consentito di affrontare in modo consapevole, avendo chiari i passaggi chiave e la loro soluzione, la seconda sperimentazione, consistita nel rilievo dello stampo del guscio di un gommone Nautica CAB. Questa seconda esperienza ha portato a risultati eccellenti, sia dal punto di vista dell’economicità della procedura che della qualità dei risultati che, infine, della semplicità d’uso. Si descriverà, pertanto, solo quest’ultimo caso di studio e i suoi risultati, ponendo l’accento sulle fasi chiave della procedura e le soluzioni adottate. Si tratta del rilievo di uno stampo della chiglia di un gommone di 6400x2200x820 mm di grandezza, caratterizzato da vetroresina verniciata di rosso. Lo scritto descrive sia la sperimentazione che i risultati innovativi ottenuti e infine la verifica dell’accuratezza dei dati. Dai risultati ottenuti si evince che la possibilità di fissare nello spazio una serie di scansioni di riferimento, su cui alline-are tutte le altre, permette di superare quei limiti evidenziati di ICP e di controllo globale e consente una accuratezza globale comparabile a quella dei sistemi di un ordine di magnitudine più costosa, aprendo la possibilità di applicare il rilievo 3D a una più vasta gamma di utenti potenziali.
2005
Disegnare idee immagine n°31/2005
82
93
Reverse modeling per la nautica: rilievo dello scafo di un gommone con sistemi di scansione 3D a basso costo / M.Gaiani; G.Guidi; L.L.Micoli; M.Musio Sale; M.Russo. - STAMPA. - (2005), pp. 82-93.
M.Gaiani; G.Guidi; L.L.Micoli; M.Musio Sale; M.Russo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/50238
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