"ITALIA. ATLANTE DEI TIPI GEOGRAFICI" Tema "Vegetazione, suoli, agricoltura, foreste e parchi" Tavola: "Uso del suolo" Prof. Gilmo Vianello Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroindustriali - Università di Bologna La consapevolezza che nell'arco del ventesimo secolo il territorio abbia subito un' intensa trasformazione legata all'evolversi delle situazioni ambientali e alla modificazione delle condizioni socio economiche, invita ad un' attenta analisi dei processi evolutivi che hanno interessato l'uso del suolo, utilizzando metodologie oggettive al fine di ponderare il modificato. La cartografia topografica realizzata dall'IGM a partire dalla fine del diciannovesimo secolo ad oggi ha mantenuto pressoché inalterata la simbologia riferita alle tipologie di utilizzazione agro - silvo - pastorale, con particolare riferimento alle coltivazioni arboree ed a quelle in ambiente umido, alla coperture boschive caratterizzate per essenza e per densità, alle zone cespugliate ed arbustive; allo stesso modo hanno avuto nel tempo identica rappresentazione le diverse forme infrastrutturali dell'uomo: dal sistema insediativo residenziale a quello produttivo industriale ed artigianale, dalla rete delle vie di comunicazione stradali, ferroviarie, fluviali alle attività minerarie ed estrattive e alle differenti forme di sfruttamento energetico. Tale "coerenza" di rappresentazione permette di valutare in termini quali - quantitativi la destinazione dei territori italiani ai diversi tipi di uso in una realtà vuoi sincronica che diacronica. Il risultato di tale valutazione, visto nell'arco di un secolo, mette in luce un quadro profondamente modificato dall'uomo, sia pure con intensità diversa da luogo a luogo e con ritmi differenti nel tempo. Un quadro che è il risultato di un lungo processo storico di sfruttamento della risorse "acqua", "suolo" e "sottosuolo" ai fini insediativi e produttivi, marginalizzando i territori inospitali per condizioni climatiche o per morfologie accidentate; ambienti, questi ultimi, che hanno permesso alla vegetazione ed alla fauna di mantenere condizioni di naturalità. Il dilatarsi dei grandi centri urbani, lo spostamento della popolazione dalle zone montane a quelle di pianura, l'indirizzo industriale ed artigianale, lo sviluppo delle reti di comunicazione, sono state alcune delle cause che hanno contribuito dal dopoguerra ad oggi ad un consumo sempre più frequente di superficie agricola utilizzabile (SAU) ed, in particolare, di quella localizzata nelle zone di pianura dove si ritrovano i terreni migliore e di conseguenza anche l'attività agricola redditizia. E' evidente che interessi legati allo sviluppo produttivo di tipo artigianale ed industriale male si sono andati sposando a quelli dell'agricoltura, specialmente nel passato quando era pressoché inesistente una programmazione pianificatoria di tipo territoriale e socio-economica. L 'attività umana, che nel passato aveva spesso lasciato allo "stato naturale" determinati territori, ha iniziato nel ventesimo secolo un'intensa attività di bonifica che ha portato al recupero della quasi totalità delle aree morfologicamente depresse e palustri della pianura. Tali obiettivi sono stati raggiunti per lo più attraverso tecniche di colmata, obbligando i corsi d'acqua entro argini artificiali e bonificando numerosi bacini montani e collinari con opere di ingegneria idraulica. Tuttavia, il nascere ed il perdurare di due conflitti mondiali nel breve arco di tempo di un quarantennio hanno lasciato tale opera di bonifica spesso incompleta e talvolta vanificata, come nel caso dell'intenso diboscamento effettuato su gran parte dell'Appennino, ed in particolare di quello tosco - emiliano. Dal dopoguerra ad oggi la politica produttivistica che ha investito l'intero paese, ed in particolare le regioni settentrionali, ha portato ad un divario socio - economico sempre più forte tra le zone di montagna - collina e quelle di pianura e, nel versante specifico dell'agr...

G. Vianello (2004). Uso del suolo - Tav 84.

Uso del suolo - Tav 84

VIANELLO, GILMO
2004

Abstract

"ITALIA. ATLANTE DEI TIPI GEOGRAFICI" Tema "Vegetazione, suoli, agricoltura, foreste e parchi" Tavola: "Uso del suolo" Prof. Gilmo Vianello Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroindustriali - Università di Bologna La consapevolezza che nell'arco del ventesimo secolo il territorio abbia subito un' intensa trasformazione legata all'evolversi delle situazioni ambientali e alla modificazione delle condizioni socio economiche, invita ad un' attenta analisi dei processi evolutivi che hanno interessato l'uso del suolo, utilizzando metodologie oggettive al fine di ponderare il modificato. La cartografia topografica realizzata dall'IGM a partire dalla fine del diciannovesimo secolo ad oggi ha mantenuto pressoché inalterata la simbologia riferita alle tipologie di utilizzazione agro - silvo - pastorale, con particolare riferimento alle coltivazioni arboree ed a quelle in ambiente umido, alla coperture boschive caratterizzate per essenza e per densità, alle zone cespugliate ed arbustive; allo stesso modo hanno avuto nel tempo identica rappresentazione le diverse forme infrastrutturali dell'uomo: dal sistema insediativo residenziale a quello produttivo industriale ed artigianale, dalla rete delle vie di comunicazione stradali, ferroviarie, fluviali alle attività minerarie ed estrattive e alle differenti forme di sfruttamento energetico. Tale "coerenza" di rappresentazione permette di valutare in termini quali - quantitativi la destinazione dei territori italiani ai diversi tipi di uso in una realtà vuoi sincronica che diacronica. Il risultato di tale valutazione, visto nell'arco di un secolo, mette in luce un quadro profondamente modificato dall'uomo, sia pure con intensità diversa da luogo a luogo e con ritmi differenti nel tempo. Un quadro che è il risultato di un lungo processo storico di sfruttamento della risorse "acqua", "suolo" e "sottosuolo" ai fini insediativi e produttivi, marginalizzando i territori inospitali per condizioni climatiche o per morfologie accidentate; ambienti, questi ultimi, che hanno permesso alla vegetazione ed alla fauna di mantenere condizioni di naturalità. Il dilatarsi dei grandi centri urbani, lo spostamento della popolazione dalle zone montane a quelle di pianura, l'indirizzo industriale ed artigianale, lo sviluppo delle reti di comunicazione, sono state alcune delle cause che hanno contribuito dal dopoguerra ad oggi ad un consumo sempre più frequente di superficie agricola utilizzabile (SAU) ed, in particolare, di quella localizzata nelle zone di pianura dove si ritrovano i terreni migliore e di conseguenza anche l'attività agricola redditizia. E' evidente che interessi legati allo sviluppo produttivo di tipo artigianale ed industriale male si sono andati sposando a quelli dell'agricoltura, specialmente nel passato quando era pressoché inesistente una programmazione pianificatoria di tipo territoriale e socio-economica. L 'attività umana, che nel passato aveva spesso lasciato allo "stato naturale" determinati territori, ha iniziato nel ventesimo secolo un'intensa attività di bonifica che ha portato al recupero della quasi totalità delle aree morfologicamente depresse e palustri della pianura. Tali obiettivi sono stati raggiunti per lo più attraverso tecniche di colmata, obbligando i corsi d'acqua entro argini artificiali e bonificando numerosi bacini montani e collinari con opere di ingegneria idraulica. Tuttavia, il nascere ed il perdurare di due conflitti mondiali nel breve arco di tempo di un quarantennio hanno lasciato tale opera di bonifica spesso incompleta e talvolta vanificata, come nel caso dell'intenso diboscamento effettuato su gran parte dell'Appennino, ed in particolare di quello tosco - emiliano. Dal dopoguerra ad oggi la politica produttivistica che ha investito l'intero paese, ed in particolare le regioni settentrionali, ha portato ad un divario socio - economico sempre più forte tra le zone di montagna - collina e quelle di pianura e, nel versante specifico dell'agr...
2004
G. Vianello (2004). Uso del suolo - Tav 84.
G. Vianello
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