Curatela dell'edizione italiana del volume di Leslie Brubaker "Inventing Byzantine Iconoclasm" (Bristol Classical Press, London, 2012). Il testo è stato implementato con note a pie' di pagina, apparati di fonti e bibliografia e un'introduzione crititica redatte dalla curatrice. L' iconoclasmo bizantino ha influenzato moltissimi movimenti iconoclastici, dalla riforma inglese e dalla rivoluzione francese al movimento talebano, fino all’ISIS in tempi recentissimi, tutti incentrati sulla distruzione di immagini come forte dichiarazione politica. Tuttavia, esso è stato sfortunatamente frainteso: questo libro mostra quanto e perché la discussione riguardo alle immagini fosse più complicata e più interessante di quanto non si sia immaginato. Osserva il modo in cui le icone divennero così importanti, chi vi si oppose e come la controversia si risolse all’incirca tra il 680 e l’850. Molte idee ormai diffusissime riguardo all’“iconoclasmo” – ad esempio il fatto che si trattasse di un’iniziativa imperiale e della causa di una generale e diffusa distruzione di immagini, che i maggiori promotori della venerazione delle icone fossero monaci e che fosse avvenuto in un periodo di ristagno culturale – si riveleranno sbagliate dopo questa lettura. Gli anni dei dibattiti sulle immagini videro infatti progressi tecnologici e mutamenti intellettuali che, accanto ad un’economia in crescita, si conclusero con l’emergere di un impero particolarmente forte e stabile: la Bisanzio medievale.
Carile M.C. (2016). L’invenzione dell’iconoclasmo bizantino. Roma : Viella.
L’invenzione dell’iconoclasmo bizantino
CARILE, MARIA CRISTINA
2016
Abstract
Curatela dell'edizione italiana del volume di Leslie Brubaker "Inventing Byzantine Iconoclasm" (Bristol Classical Press, London, 2012). Il testo è stato implementato con note a pie' di pagina, apparati di fonti e bibliografia e un'introduzione crititica redatte dalla curatrice. L' iconoclasmo bizantino ha influenzato moltissimi movimenti iconoclastici, dalla riforma inglese e dalla rivoluzione francese al movimento talebano, fino all’ISIS in tempi recentissimi, tutti incentrati sulla distruzione di immagini come forte dichiarazione politica. Tuttavia, esso è stato sfortunatamente frainteso: questo libro mostra quanto e perché la discussione riguardo alle immagini fosse più complicata e più interessante di quanto non si sia immaginato. Osserva il modo in cui le icone divennero così importanti, chi vi si oppose e come la controversia si risolse all’incirca tra il 680 e l’850. Molte idee ormai diffusissime riguardo all’“iconoclasmo” – ad esempio il fatto che si trattasse di un’iniziativa imperiale e della causa di una generale e diffusa distruzione di immagini, che i maggiori promotori della venerazione delle icone fossero monaci e che fosse avvenuto in un periodo di ristagno culturale – si riveleranno sbagliate dopo questa lettura. Gli anni dei dibattiti sulle immagini videro infatti progressi tecnologici e mutamenti intellettuali che, accanto ad un’economia in crescita, si conclusero con l’emergere di un impero particolarmente forte e stabile: la Bisanzio medievale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.