Il progetto intende individuare e valutare nuove strategie terapeutiche per i sarcomi muscolo-scheletrici utilizzando approcci multipli. Innanzitutto inibitori specifici verranno utilizzati per bloccare prodotti genici rilevanti per la biologia di questi sarcomi. Gli studi utilizzeranno un ampio pannello di linee cellulari di rabdomiosarcoma, sarcoma di Ewing e osteosarcoma rappresentative dei principali istotipi e varianti geniche, ed anche cellule farmaco-resistenti. Modelli preclinici di crescita e metastatizzazione di cellule di sarcoma in topi immunodepressi saranno utilizzati per la terapia in vivo. Circuiti autocrini mediati dal recettore di tipo 1 dei fattori di crescita insulino-simili (IGF1R) verranno bloccati con l’inibitore di tirosina chinasi NVP-AEW541 o con small interfering RNA (siRNA) e verranno studiati lo stato di fosforilazione di IGF1R e la segnalazione via ERK e AKT. Gli studi cellulari esamineranno proliferazione, apoptosi, crescita in agar e migrazione cellulare dopo trattamento con inibitori di IGF1R da soli o in combinazione con i farmaci citotossici utilizzati per la terapia di questi sarcomi. Verrà studiato il ruolo della tirosina chinasi SRC nella crescita e nella malignità dei sarcomi e ne verrà inibita l’attività con dasatinib/BMS354825, SU6656 e AP23451. L’attività terapeutica di questi inbitori di SRC verrà valutata anche in combinazione con inibitori di IGF1R e con farmaci citotossici. CD99 è una molecola di membrana che scatena l’apoptosi nelle cellule di sarcoma di Ewing quando viene legata da anticorpi agonisti. La funzione di CD99 verrà indagata mediante specifici siRNA in vitro ed in vivo. Per determinare se CD99 sia un bersaglio terapeutico anche in altri tipi tumorali che lo esprimono si studierà la risposta ad anticorpi anti-CD99 di sarcomi sinoviali, carcinomi prostatici e leucemie linfoblastiche acute. La miogenina, fattore trascrizionale che controlla il differenziamento muscolare, è poco espressa dai rabdomiosarcomi scarsamente differenziati. Si valuterà se l’espressione forzata di miogenina possa indurre differenziamento del rabdomiosarcoma ed inibire crescita tumorale e disseminazione metastatica. Un secondo approccio consisterà nello studio di nuovi farmaci diretti contro bersagli molecolari individuati in altri tumori e non ancora caratterizzati nei sarcomi muscolo-scheletrici. Verrà valutata in vitro ed in vivo l’efficacia terapeutica di bortezomib (inibitore del proteasoma) e di 17-allilamino geldanamicina (inibitore di heat shock protein 90). Verranno individuati nuovi geni bersaglio e nuovi inibitori farmacologici di tirosina chinasi. Una meta-analisi di tutti i profili di espressione genica disponibili per il rabdomiosarcoma, inclusi quelli di tumori murini generati da questo progetto, permetterà di delineare vie di segnalazione e geni all’origine di questo tumore e di individuare nuovi bersagli terapeutici. Nuovi inibitori di tirosina chinasi saranno individuati mediante modellazione tridimensionale, identificazione "in silico" di candidati nei database di piccole molecole, sintesi e valutazione biologica delle molecole più promettenti. Infine nuovi modelli di topi geneticamente modificati ed immunodepressi permetteranno di indagare elementi chiave della progressione dei sarcomi quali alterazioni geniche precoci, invasività e metastasi, e di saggiare nuove terapie in condizioni realistiche di crescita tumorale e disseminazione. L'insorgenza e la storia naturale del rabdomiosarcoma verranno studiate nei topi BALBp53Neu (transgenici HER-2 e knockout p53), un modello originale in cui si sviluppano rabdomiosarcomi embrionali pelvici. L'impianto di sarcomi in topi knockout di Rag2 e gamma common, che mancano di risposte T, B ed NK, permetterà di studiare lo sviluppo della malignità in assenza di risposte immuni murine che impediscono crescita e metastatizzazione delle cellule tumorali umane.

P.L. Lollini (2006). Terapia molecolare dei sarcomi.

Terapia molecolare dei sarcomi

LOLLINI, PIER LUIGI
2006

Abstract

Il progetto intende individuare e valutare nuove strategie terapeutiche per i sarcomi muscolo-scheletrici utilizzando approcci multipli. Innanzitutto inibitori specifici verranno utilizzati per bloccare prodotti genici rilevanti per la biologia di questi sarcomi. Gli studi utilizzeranno un ampio pannello di linee cellulari di rabdomiosarcoma, sarcoma di Ewing e osteosarcoma rappresentative dei principali istotipi e varianti geniche, ed anche cellule farmaco-resistenti. Modelli preclinici di crescita e metastatizzazione di cellule di sarcoma in topi immunodepressi saranno utilizzati per la terapia in vivo. Circuiti autocrini mediati dal recettore di tipo 1 dei fattori di crescita insulino-simili (IGF1R) verranno bloccati con l’inibitore di tirosina chinasi NVP-AEW541 o con small interfering RNA (siRNA) e verranno studiati lo stato di fosforilazione di IGF1R e la segnalazione via ERK e AKT. Gli studi cellulari esamineranno proliferazione, apoptosi, crescita in agar e migrazione cellulare dopo trattamento con inibitori di IGF1R da soli o in combinazione con i farmaci citotossici utilizzati per la terapia di questi sarcomi. Verrà studiato il ruolo della tirosina chinasi SRC nella crescita e nella malignità dei sarcomi e ne verrà inibita l’attività con dasatinib/BMS354825, SU6656 e AP23451. L’attività terapeutica di questi inbitori di SRC verrà valutata anche in combinazione con inibitori di IGF1R e con farmaci citotossici. CD99 è una molecola di membrana che scatena l’apoptosi nelle cellule di sarcoma di Ewing quando viene legata da anticorpi agonisti. La funzione di CD99 verrà indagata mediante specifici siRNA in vitro ed in vivo. Per determinare se CD99 sia un bersaglio terapeutico anche in altri tipi tumorali che lo esprimono si studierà la risposta ad anticorpi anti-CD99 di sarcomi sinoviali, carcinomi prostatici e leucemie linfoblastiche acute. La miogenina, fattore trascrizionale che controlla il differenziamento muscolare, è poco espressa dai rabdomiosarcomi scarsamente differenziati. Si valuterà se l’espressione forzata di miogenina possa indurre differenziamento del rabdomiosarcoma ed inibire crescita tumorale e disseminazione metastatica. Un secondo approccio consisterà nello studio di nuovi farmaci diretti contro bersagli molecolari individuati in altri tumori e non ancora caratterizzati nei sarcomi muscolo-scheletrici. Verrà valutata in vitro ed in vivo l’efficacia terapeutica di bortezomib (inibitore del proteasoma) e di 17-allilamino geldanamicina (inibitore di heat shock protein 90). Verranno individuati nuovi geni bersaglio e nuovi inibitori farmacologici di tirosina chinasi. Una meta-analisi di tutti i profili di espressione genica disponibili per il rabdomiosarcoma, inclusi quelli di tumori murini generati da questo progetto, permetterà di delineare vie di segnalazione e geni all’origine di questo tumore e di individuare nuovi bersagli terapeutici. Nuovi inibitori di tirosina chinasi saranno individuati mediante modellazione tridimensionale, identificazione "in silico" di candidati nei database di piccole molecole, sintesi e valutazione biologica delle molecole più promettenti. Infine nuovi modelli di topi geneticamente modificati ed immunodepressi permetteranno di indagare elementi chiave della progressione dei sarcomi quali alterazioni geniche precoci, invasività e metastasi, e di saggiare nuove terapie in condizioni realistiche di crescita tumorale e disseminazione. L'insorgenza e la storia naturale del rabdomiosarcoma verranno studiate nei topi BALBp53Neu (transgenici HER-2 e knockout p53), un modello originale in cui si sviluppano rabdomiosarcomi embrionali pelvici. L'impianto di sarcomi in topi knockout di Rag2 e gamma common, che mancano di risposte T, B ed NK, permetterà di studiare lo sviluppo della malignità in assenza di risposte immuni murine che impediscono crescita e metastatizzazione delle cellule tumorali umane.
2006
P.L. Lollini
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