Il termine somatizzazione è stato introdotto da Stekel nel 1908 e ancora oggi viene ampiamente utilizzato da medici e psicologi per indicare, in modo generico, una serie di condizioni patologiche nelle quali una sintomatologia fisica è ritenuta espressione di problemi psicologici oppure una conseguenza dello stress. Una delle migliori definizioni del concetto è stata data da Lipowski, che nel 1988 ha descritto la somatizzazione come “la tendenza transitoria o persistente a provare e a comunicare la sofferenza psicologica sotto forma di sintomi somatici e a cercare aiuto per questi”. In realtà quasi la metà dei pazienti che chiedono l’aiuto del medico di famiglia soffrono di disturbi somatici per i quali non è possibile identificare un’alterazione o una lesione organica che spieghi ragionevolmente la loro presenza. Questi disturbi sono frequentemente di tipo viscerale e possono riguardare parti del corpo, apparati e funzioni anche molto differenti tra loro. A volte si presentano come sintomi isolati, ma più spesso sono associati tra loro, formando quadri clinici eterogenei e poco caratteristici.
Baldoni F. (2007). La valutazione della somatizzazione. MILANO, FIRENZE, NAPOLI : Mediserve.
La valutazione della somatizzazione
BALDONI, FRANCO
2007
Abstract
Il termine somatizzazione è stato introdotto da Stekel nel 1908 e ancora oggi viene ampiamente utilizzato da medici e psicologi per indicare, in modo generico, una serie di condizioni patologiche nelle quali una sintomatologia fisica è ritenuta espressione di problemi psicologici oppure una conseguenza dello stress. Una delle migliori definizioni del concetto è stata data da Lipowski, che nel 1988 ha descritto la somatizzazione come “la tendenza transitoria o persistente a provare e a comunicare la sofferenza psicologica sotto forma di sintomi somatici e a cercare aiuto per questi”. In realtà quasi la metà dei pazienti che chiedono l’aiuto del medico di famiglia soffrono di disturbi somatici per i quali non è possibile identificare un’alterazione o una lesione organica che spieghi ragionevolmente la loro presenza. Questi disturbi sono frequentemente di tipo viscerale e possono riguardare parti del corpo, apparati e funzioni anche molto differenti tra loro. A volte si presentano come sintomi isolati, ma più spesso sono associati tra loro, formando quadri clinici eterogenei e poco caratteristici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.