D. 3.5.23 (24) (Paul. 24 ad ed.) e l’«ea ipsa pecunia». L'autore prende le mosse da un gruppo di fonti, concernenti l’acquisto della proprietà per mezzo del procurator, in base alle quali si ricava il principio che qualora quest’ultimo riceva la traditio sulla base di un negozio causale posto in essere dal dominus negotii, tale rapporto causale sottostante alla traditio determina che il dominus negotii acquisti direttamente il possesso e, per mezzo di esso, la proprietà. Il rapporto causale sotteso alla traditio che ad esso segue, infatti, risulta decisivo al fine di stabilire a chi vada ascritto l’acquisto del possesso e della proprietà. Lo stesso principio appare confermato anche nel passo di Paolo in D. 3.5.23(24) (Paul. 24 ad ed.) che è preso in esame nel contributo in questione.
F. Briguglio (2007). D. 3.5.23 (24) (Paul. 24 ad ed.) e l’«ea ipsa pecunia».. NAPOLI : Editoriale Scientifica.
D. 3.5.23 (24) (Paul. 24 ad ed.) e l’«ea ipsa pecunia».
BRIGUGLIO, FILIPPO
2007
Abstract
D. 3.5.23 (24) (Paul. 24 ad ed.) e l’«ea ipsa pecunia». L'autore prende le mosse da un gruppo di fonti, concernenti l’acquisto della proprietà per mezzo del procurator, in base alle quali si ricava il principio che qualora quest’ultimo riceva la traditio sulla base di un negozio causale posto in essere dal dominus negotii, tale rapporto causale sottostante alla traditio determina che il dominus negotii acquisti direttamente il possesso e, per mezzo di esso, la proprietà. Il rapporto causale sotteso alla traditio che ad esso segue, infatti, risulta decisivo al fine di stabilire a chi vada ascritto l’acquisto del possesso e della proprietà. Lo stesso principio appare confermato anche nel passo di Paolo in D. 3.5.23(24) (Paul. 24 ad ed.) che è preso in esame nel contributo in questione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.