Nel saggio si presenta una ricostruzione della storia editoriale della traduzione spagnola di uno dei 'best sellers' del Cinquencento italiano, "La piazza universale" di Tommaso Garzoni, traduzione, parziale, ad opera di Cristóbal Suárez de Figueroa (1615) e si tratta di individuare il canone traduttivo seguito dal traduttore spagnolo, attraverso la ricostruzione delle diverse teorie della traduzione che lo hanno preceduto e attraverso l'analisi dei capitoli dedicati alla descrizione delle professioni mediche. Dal confronto dettagliato si evince che il traduttore è stato 'fedele' al testo originale, poiché non ha aggiunto quasi nulla e le sue omissioni sono sempre, o quasi, giustificate. Il suo proposito di perfezionare il testo di Garzoni, dichiarato nella prefazione, consiste nell'eliminare i riferimenti culturali troppo radicati nella cultura di partenza, sostituendoli, a volte, con altri più noti al lettore spagnolo. Nella stessa linea si è svolto il suo lavoro di riduzione. Più discutibile invece l'omissione di alcuni frammenti per il semplice desiderio di sinteticità. Il risultato finale è, senz'altro, un teso godibile, in uno spagnolo elegante e non particolarmente italianizzato (a differenza di altre traduzioni coeve), a volte più scorrevole dell'originale. Privo di orpelli letterari e semplificato nel lessico, snellito dalle citazioni latine, il testo di arrivo è più divulgativo.
M. Carreras i Goicoechea (2008). Professione medico: dalla traduzione spagnola di "La piazza universale di tutte le professioni del mondo nogbili et ignobili".. BOLOGNA : Il Mulino.
Professione medico: dalla traduzione spagnola di "La piazza universale di tutte le professioni del mondo nogbili et ignobili".
CARRERAS GOICOECHEA, MARIA
2008
Abstract
Nel saggio si presenta una ricostruzione della storia editoriale della traduzione spagnola di uno dei 'best sellers' del Cinquencento italiano, "La piazza universale" di Tommaso Garzoni, traduzione, parziale, ad opera di Cristóbal Suárez de Figueroa (1615) e si tratta di individuare il canone traduttivo seguito dal traduttore spagnolo, attraverso la ricostruzione delle diverse teorie della traduzione che lo hanno preceduto e attraverso l'analisi dei capitoli dedicati alla descrizione delle professioni mediche. Dal confronto dettagliato si evince che il traduttore è stato 'fedele' al testo originale, poiché non ha aggiunto quasi nulla e le sue omissioni sono sempre, o quasi, giustificate. Il suo proposito di perfezionare il testo di Garzoni, dichiarato nella prefazione, consiste nell'eliminare i riferimenti culturali troppo radicati nella cultura di partenza, sostituendoli, a volte, con altri più noti al lettore spagnolo. Nella stessa linea si è svolto il suo lavoro di riduzione. Più discutibile invece l'omissione di alcuni frammenti per il semplice desiderio di sinteticità. Il risultato finale è, senz'altro, un teso godibile, in uno spagnolo elegante e non particolarmente italianizzato (a differenza di altre traduzioni coeve), a volte più scorrevole dell'originale. Privo di orpelli letterari e semplificato nel lessico, snellito dalle citazioni latine, il testo di arrivo è più divulgativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.