Menandro riprende espressioni tradizionali e proverbiali, ma va rilevato come egli le impreziosisca con variazioni, in particolare facendo riferimento a topoi paralleli, come fa intendere il συμμανῆναι del fr. 317 K.-A. ed è evidente nel caso di Dysk. 699-700; è presumibile che anche il fr. 47 K.-A. presentasse una variazione di questo tipo e che non dicesse semplicemente che non si può fare ciò che si vuole e che ci si deve accontentare di fare ciò che si può, ma che ponesse l’accento sui condizionamenti che determinano le nostre azioni; così pure, il fr. 682 K.-A. probabilmente collegava il motivo della cecità della fortuna alla sventurata condizione umana. In realtà, come per la metafora, anche le espressioni tradizionali, gnomiche e proverbiali, corrono il rischio dell’assopimento, di perdere cioè, divenendo comuni, il loro originario mordente: per questo motivo, gli autori intendono ridestarle, ridare loro vigore, con variazioni funzionali ai diversi contesti. Menandro, come si è visto, non fa eccezione, anzi opera in questa direzione con particolare abilità.

Sul riuso menandreo di alcuni topoi proverbiali

TOSI, RENZO
2014

Abstract

Menandro riprende espressioni tradizionali e proverbiali, ma va rilevato come egli le impreziosisca con variazioni, in particolare facendo riferimento a topoi paralleli, come fa intendere il συμμανῆναι del fr. 317 K.-A. ed è evidente nel caso di Dysk. 699-700; è presumibile che anche il fr. 47 K.-A. presentasse una variazione di questo tipo e che non dicesse semplicemente che non si può fare ciò che si vuole e che ci si deve accontentare di fare ciò che si può, ma che ponesse l’accento sui condizionamenti che determinano le nostre azioni; così pure, il fr. 682 K.-A. probabilmente collegava il motivo della cecità della fortuna alla sventurata condizione umana. In realtà, come per la metafora, anche le espressioni tradizionali, gnomiche e proverbiali, corrono il rischio dell’assopimento, di perdere cioè, divenendo comuni, il loro originario mordente: per questo motivo, gli autori intendono ridestarle, ridare loro vigore, con variazioni funzionali ai diversi contesti. Menandro, come si è visto, non fa eccezione, anzi opera in questa direzione con particolare abilità.
2014
Menandro e l’evoluzione della commedia greca
291
299
R. Tosi
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