Il crescente interesse per il costruire in modo naturale conduce a rivisitare materiali, trattati e modificati nella minore misura possibile, usi e tecniche costruttive che parevano accantonate. La pietra, per anni definitivamente abbandonata, relegata a semplice rivestimento, sottile pelle di interfaccia tra il materiale costruttivo e gli ambienti di vita interni ed esterni, ritorna oggi al centro dell’interesse per l’essenza sua stessa di materiale naturale, in soluzioni sperimentali fra tradizione e innovazione. La pietra è materiale naturale per eccellenza, come il legno, ma di questo molto più durevole e resistente. E’ stata da sempre impiegata per gli edifici importanti, destinati a durare nel tempo, resistendo all’esposizione alle intemperie, ai danneggiamenti ed agli incendi e recentemente viene impiegata secondo gli indirizzi di ricerca nel campo dell’architettura bioecologica. L’uso della pietra costituisce un elemento caratterizzante della tradizione architettonica, in particolare di quella mediterranea, per la disponibilità di materia prima con buone caratteristiche prestazionali: gran parte dei lapidei presenti nel bacino mediterraneo hanno natura sedimentaria, discrete attitudini costruttive e agevole lavorabilità. Recentemente si stanno riscoprendo le potenzialità tecnologico/espressive della pietra. In questa direzione si muovono alcuni dei più interessanti architetti, sensibili alle problematiche ambientali e attenti a creare ambienti confortevoli. E tra essi, in primo luogo, Gilles Perraudin.
D. Longo (2007). Costruire in pietra a grandi blocchi. MILANO : Editoriale Delfino.
Costruire in pietra a grandi blocchi
LONGO, DANILA
2007
Abstract
Il crescente interesse per il costruire in modo naturale conduce a rivisitare materiali, trattati e modificati nella minore misura possibile, usi e tecniche costruttive che parevano accantonate. La pietra, per anni definitivamente abbandonata, relegata a semplice rivestimento, sottile pelle di interfaccia tra il materiale costruttivo e gli ambienti di vita interni ed esterni, ritorna oggi al centro dell’interesse per l’essenza sua stessa di materiale naturale, in soluzioni sperimentali fra tradizione e innovazione. La pietra è materiale naturale per eccellenza, come il legno, ma di questo molto più durevole e resistente. E’ stata da sempre impiegata per gli edifici importanti, destinati a durare nel tempo, resistendo all’esposizione alle intemperie, ai danneggiamenti ed agli incendi e recentemente viene impiegata secondo gli indirizzi di ricerca nel campo dell’architettura bioecologica. L’uso della pietra costituisce un elemento caratterizzante della tradizione architettonica, in particolare di quella mediterranea, per la disponibilità di materia prima con buone caratteristiche prestazionali: gran parte dei lapidei presenti nel bacino mediterraneo hanno natura sedimentaria, discrete attitudini costruttive e agevole lavorabilità. Recentemente si stanno riscoprendo le potenzialità tecnologico/espressive della pietra. In questa direzione si muovono alcuni dei più interessanti architetti, sensibili alle problematiche ambientali e attenti a creare ambienti confortevoli. E tra essi, in primo luogo, Gilles Perraudin.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.