La maggior parte (circa l’85%) del volume ematico è contenuto nel versante venoso della circolazione. D’altra parte, i sistemi barorecettoriali sensibili allo stato di replezione dell’albero vascolare sono per larga parte localizzati sul versante arterioso (arco aortico, arterie carotidi, apparato iuxtaglomerulare). Ne deriva che i sistemi deputati alla difesa del volume del liquido extracellulare sono eminentemente influenzati dalla distribuzione del volume ematico in questo distretto. È così possibile la coesistenza di un’espansione volumetrica, compartimentalizzata a livello venoso e di un ridotto riempimento della circolazione arteriosa, in grado di promuovere ritenzione renale di sodio e acqua. Questa nozione è alla base del concetto di «volemia efficace», intesa come quella porzione, non direttamente misurabile, del volume ematico in grado di perfondere i tessuti periferici 15. Sul piano fisiologico, l’ipotesi unificante sulla regolazione del volume dei fluidi corporei identifica nell’interazione fra gittata cardiaca e resistenza vascolari periferiche l’elemento fondamentale, dal quale discende l’integrità della circolazione arteriosa. In particolare, gittata cardiaca e resistenze vascolari periferiche si influenzano vicendevolmente, in maniera diretta o mediata, attraverso gli effetti di fattori fisici (pressione idrostatica) e di sistemi neuro-ormonali vasoattivi sistemici e autacoidi, quali il sistema nervoso autonomo, il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l’ormone antidiuretico, le endoteline, i fattori natriuretici, il nitrossido, l’ossido di carbonio, le prostaglandine e gli endocannabinoidi. Da tale interazione scaturiscono stimoli afferenti al rene, in buona parte veicolati dagli stessi mediatori, in base ai quali si modifica il metabolismo renale dell’acqua e degli elettroliti, assicurando così la più opportuna regolazione del volume dei fluidi extracellulari e l’integrità della circolazione arteriosa.
Bernardi M, Gelonesi E. (2007). L’ipotesi unificante sulla regolazione del volume dei fluidi corporei. Fisiologia e fisiopatologia dell’omeostasi idrosalina, con particolare riguardo allo scompenso cardiaco e alla cirrosi epatica.. ROMA : AIM Publishing Srl.
L’ipotesi unificante sulla regolazione del volume dei fluidi corporei. Fisiologia e fisiopatologia dell’omeostasi idrosalina, con particolare riguardo allo scompenso cardiaco e alla cirrosi epatica.
BERNARDI, MAURO;GELONESI, ERNESTO
2007
Abstract
La maggior parte (circa l’85%) del volume ematico è contenuto nel versante venoso della circolazione. D’altra parte, i sistemi barorecettoriali sensibili allo stato di replezione dell’albero vascolare sono per larga parte localizzati sul versante arterioso (arco aortico, arterie carotidi, apparato iuxtaglomerulare). Ne deriva che i sistemi deputati alla difesa del volume del liquido extracellulare sono eminentemente influenzati dalla distribuzione del volume ematico in questo distretto. È così possibile la coesistenza di un’espansione volumetrica, compartimentalizzata a livello venoso e di un ridotto riempimento della circolazione arteriosa, in grado di promuovere ritenzione renale di sodio e acqua. Questa nozione è alla base del concetto di «volemia efficace», intesa come quella porzione, non direttamente misurabile, del volume ematico in grado di perfondere i tessuti periferici 15. Sul piano fisiologico, l’ipotesi unificante sulla regolazione del volume dei fluidi corporei identifica nell’interazione fra gittata cardiaca e resistenza vascolari periferiche l’elemento fondamentale, dal quale discende l’integrità della circolazione arteriosa. In particolare, gittata cardiaca e resistenze vascolari periferiche si influenzano vicendevolmente, in maniera diretta o mediata, attraverso gli effetti di fattori fisici (pressione idrostatica) e di sistemi neuro-ormonali vasoattivi sistemici e autacoidi, quali il sistema nervoso autonomo, il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l’ormone antidiuretico, le endoteline, i fattori natriuretici, il nitrossido, l’ossido di carbonio, le prostaglandine e gli endocannabinoidi. Da tale interazione scaturiscono stimoli afferenti al rene, in buona parte veicolati dagli stessi mediatori, in base ai quali si modifica il metabolismo renale dell’acqua e degli elettroliti, assicurando così la più opportuna regolazione del volume dei fluidi extracellulari e l’integrità della circolazione arteriosa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.