Il testo analizza l’impatto che il bombardamento della cattedrale di Reims ebbe in Europa e specialmente in Italia proprio quando il paese si preparava ad entrare nel conflitto. Con il rilievo offerto al “martirio” dei monumenti si stabilisce un parallelo simbolico tra l’arte - sentita come corpo vivo - e il corpo straziato dei soldati che la censura impediva di fotografare. La fotografia del patrimonio artistico si rivela un media fondamentale durante il conflitto, vero strumento di comunicazione di massa facilita la consapevolezza dell’importanza della tutela dell’arte. Le immagini diventano strumento di propaganda e il patrimonio ferito, distrutto o dislocato, oggetto di una mediazione culturale di vasta portata. Il critico d'arte Ugo Ojetti, ma anche Gabriele D'Annunzio, diventano gli instancabili sostenitori della necessità di tutela del patrimonio artistico. La loro azione critica utilizza tutti i mezzi di comunicazione del tempo per sollecitare una mobilitazione che si colora, spesso, di accenti retorici in cui le rovine diventano "reliquie" e l'arte "vittima innocente".
Costa, S. (2014). Septembre 1914: une Ouverture tragique. Le patrimoine en danger et la photographie historique.. Grenoble : Conseil Général Isère.
Septembre 1914: une Ouverture tragique. Le patrimoine en danger et la photographie historique.
COSTA, SANDRA
2014
Abstract
Il testo analizza l’impatto che il bombardamento della cattedrale di Reims ebbe in Europa e specialmente in Italia proprio quando il paese si preparava ad entrare nel conflitto. Con il rilievo offerto al “martirio” dei monumenti si stabilisce un parallelo simbolico tra l’arte - sentita come corpo vivo - e il corpo straziato dei soldati che la censura impediva di fotografare. La fotografia del patrimonio artistico si rivela un media fondamentale durante il conflitto, vero strumento di comunicazione di massa facilita la consapevolezza dell’importanza della tutela dell’arte. Le immagini diventano strumento di propaganda e il patrimonio ferito, distrutto o dislocato, oggetto di una mediazione culturale di vasta portata. Il critico d'arte Ugo Ojetti, ma anche Gabriele D'Annunzio, diventano gli instancabili sostenitori della necessità di tutela del patrimonio artistico. La loro azione critica utilizza tutti i mezzi di comunicazione del tempo per sollecitare una mobilitazione che si colora, spesso, di accenti retorici in cui le rovine diventano "reliquie" e l'arte "vittima innocente".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.