Non può stupire l’accoglienza che alla storia partigiana riserva un siffatto nostro tempo, dominato com’è dalla sensibilità neoliberale. Che interesse può avere oggi ricordare la loro esperienza quale essa è stata davvero - fatta di accettazione e di disprezzo della sofferenza individuale, di coraggio, del dare e del subire la morte come normalità quotidiana? Niente osta a che tale esperienza sia catalogata assieme agli orrori di cui il Novecento avrebbe il primato. Odiosa come odioso pare questo secolo. Obiettare che, stando alla lezione di Machiavelli, il nostro tempo è semplicemente nullo per la politica; obiettare che questa epoca politicamente buia può incolpare di orrori la precedente solo perché è irresponsabile dei propri - quelli fatti di stermini di interi paesi per fame, sete e malattie, mentre medicine, cibo e acqua sono altrove allegramente sprecati; obiettare, infine, che senza passioni politiche si può solo dare la stura a passioni identitarie, etniche e religiose, queste sì del tutto irrazionali e insensatamente aggressive; concludere allora che quella dei partigiani, come le altre passioni politiche che hanno trasportato il XX secolo, merita ancora di essere meditata e valutata come fonte inevitabile per la ricerca di nuove idee e di nuove passioni per la politica: tutto ciò, certamente, è possibile. E sostenendolo si può anche sperare di riscuotere ascolto. Ma non consensi tali da far opinione.
V. Romitelli (2007). L'odio per i partigiani. Come e perché contrastarlo. NAPOLI : Cronopio.
L'odio per i partigiani. Come e perché contrastarlo
ROMITELLI, VALERIO
2007
Abstract
Non può stupire l’accoglienza che alla storia partigiana riserva un siffatto nostro tempo, dominato com’è dalla sensibilità neoliberale. Che interesse può avere oggi ricordare la loro esperienza quale essa è stata davvero - fatta di accettazione e di disprezzo della sofferenza individuale, di coraggio, del dare e del subire la morte come normalità quotidiana? Niente osta a che tale esperienza sia catalogata assieme agli orrori di cui il Novecento avrebbe il primato. Odiosa come odioso pare questo secolo. Obiettare che, stando alla lezione di Machiavelli, il nostro tempo è semplicemente nullo per la politica; obiettare che questa epoca politicamente buia può incolpare di orrori la precedente solo perché è irresponsabile dei propri - quelli fatti di stermini di interi paesi per fame, sete e malattie, mentre medicine, cibo e acqua sono altrove allegramente sprecati; obiettare, infine, che senza passioni politiche si può solo dare la stura a passioni identitarie, etniche e religiose, queste sì del tutto irrazionali e insensatamente aggressive; concludere allora che quella dei partigiani, come le altre passioni politiche che hanno trasportato il XX secolo, merita ancora di essere meditata e valutata come fonte inevitabile per la ricerca di nuove idee e di nuove passioni per la politica: tutto ciò, certamente, è possibile. E sostenendolo si può anche sperare di riscuotere ascolto. Ma non consensi tali da far opinione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.