Lo smaltimento di scarti e surplus dell’industria agro-alimentare è un problema ecologico notevole: in Italia vengono prodotte annualmente 1013 tonnellate di tali rifiuti, rappresentati per il 29% da residui della lavorazione dei cereali. Scopo di questo lavoro è ottenere per via biotecnologica vanillina, un prodotto ad alto valore aggiunto estensivamente impiegato nel settore alimentare e farmaceutico, da una matrice di scarto dell’industria dei cereali quale la crusca di grano duro. Tale matrice è ricca di acido ferulico, un precursore della vanillina in numerose vie cataboliche microbiche (1), da cui per bioconversione si ottiene vanillina. L’acido ferulico è presente nella parete cellulare di molti cereali tra cui il grano e, per renderlo biodisponibile, è necessario idrolizzare i legami estere che lo legano alle catene polisaccaridiche della parete. L’idrolisi enzimatica è da preferirsi a quella chimica rispetto alla quale offre vantaggi economici, impiantistici e di sicurezza. Il biocatalizzatore è Escherichia coli JM109/pBB1, che presenta su un plasmide (2) i geni per la bioconversione dell’acido ferulico a vanillina. E’ stata verificata la capacità biocatalitica del ceppo allestendo bioconversioni con cellule “resting”, risospese in tampone salino addizionato di acido ferulico puro ad una concentrazione finale pari a 1mM: in queste condizioni la resa in vanillina è dell’83%. La crusca è stata diluita in acqua e, previa trattamento termico avvenuto a 121°C per 20h, sottoposta ad idrolisi enzimatica. E’ stato effettuato uno screening dell’attività di numerosi enzimi e si è deciso l’impiego della miscela Fungamyl Super AX® (1% p/p) + Celluclast BG® (1% p/p), la più efficace in termini di quantità di acido ferulico rilasciato dalla matrice. L’idrolizzato così ottenuto contiene 190mg/L di acido ferulico e 50g/L di zuccheri totali. In bioconversione è stata osservata una maggiore resa in vanillina (50%) quando è stata utilizzata in luogo dell’idrolizzato grezzo una sua diluizione in tampone salino. Per incrementare la resa della bioconversione si è pensato di abbassare la concentrazione zuccherina dell’idrolizzato mediante l’impiego di una resina a scambio ionico (Amberlite IRA95). E’ stato ottenuto un eluato alcolico contenente l’80% dell’acido ferulico e il 28% degli zuccheri presenti nel preparato impiegato precedentemente. Bioconversioni allestite diluendo l’eluato così ottenuto hanno mostrato una resa in vanillina del 70%, dimostrando che l’approccio impiegato può essere impiegato per la produzione di vanillina da idrolizzati enzimatici di crusca di grano. 1. Priefert, H., et al. (2001) Appl. Microbiol. Biotechnol. 56: 296-314 2. Barghini, P., Ruzzi, M., “Development of new catalysts for vanillin production”. I° convegno “Giornate di Chimica e Biotecnologie delle fermentazioni”. Latina 5-7 maggio 2005. Atti pg.42
A. Negroni, L. Sciubba, F. Luziatelli, L. Setti, D. Di Gioia, F. Fava (2007). PRODUZIONE DI VANILLINA DALL’ACIDO FERULICO OTTENUTO DA ESTRATTI ENZIMATICI DI CRUSCA DI GRANO. PISA : servizio editoriale universitario di Pisa.
PRODUZIONE DI VANILLINA DALL’ACIDO FERULICO OTTENUTO DA ESTRATTI ENZIMATICI DI CRUSCA DI GRANO
NEGRONI, ANDREA;SCIUBBA, LUIGI;SETTI, LEONARDO;DI GIOIA, DIANA;FAVA, FABIO
2007
Abstract
Lo smaltimento di scarti e surplus dell’industria agro-alimentare è un problema ecologico notevole: in Italia vengono prodotte annualmente 1013 tonnellate di tali rifiuti, rappresentati per il 29% da residui della lavorazione dei cereali. Scopo di questo lavoro è ottenere per via biotecnologica vanillina, un prodotto ad alto valore aggiunto estensivamente impiegato nel settore alimentare e farmaceutico, da una matrice di scarto dell’industria dei cereali quale la crusca di grano duro. Tale matrice è ricca di acido ferulico, un precursore della vanillina in numerose vie cataboliche microbiche (1), da cui per bioconversione si ottiene vanillina. L’acido ferulico è presente nella parete cellulare di molti cereali tra cui il grano e, per renderlo biodisponibile, è necessario idrolizzare i legami estere che lo legano alle catene polisaccaridiche della parete. L’idrolisi enzimatica è da preferirsi a quella chimica rispetto alla quale offre vantaggi economici, impiantistici e di sicurezza. Il biocatalizzatore è Escherichia coli JM109/pBB1, che presenta su un plasmide (2) i geni per la bioconversione dell’acido ferulico a vanillina. E’ stata verificata la capacità biocatalitica del ceppo allestendo bioconversioni con cellule “resting”, risospese in tampone salino addizionato di acido ferulico puro ad una concentrazione finale pari a 1mM: in queste condizioni la resa in vanillina è dell’83%. La crusca è stata diluita in acqua e, previa trattamento termico avvenuto a 121°C per 20h, sottoposta ad idrolisi enzimatica. E’ stato effettuato uno screening dell’attività di numerosi enzimi e si è deciso l’impiego della miscela Fungamyl Super AX® (1% p/p) + Celluclast BG® (1% p/p), la più efficace in termini di quantità di acido ferulico rilasciato dalla matrice. L’idrolizzato così ottenuto contiene 190mg/L di acido ferulico e 50g/L di zuccheri totali. In bioconversione è stata osservata una maggiore resa in vanillina (50%) quando è stata utilizzata in luogo dell’idrolizzato grezzo una sua diluizione in tampone salino. Per incrementare la resa della bioconversione si è pensato di abbassare la concentrazione zuccherina dell’idrolizzato mediante l’impiego di una resina a scambio ionico (Amberlite IRA95). E’ stato ottenuto un eluato alcolico contenente l’80% dell’acido ferulico e il 28% degli zuccheri presenti nel preparato impiegato precedentemente. Bioconversioni allestite diluendo l’eluato così ottenuto hanno mostrato una resa in vanillina del 70%, dimostrando che l’approccio impiegato può essere impiegato per la produzione di vanillina da idrolizzati enzimatici di crusca di grano. 1. Priefert, H., et al. (2001) Appl. Microbiol. Biotechnol. 56: 296-314 2. Barghini, P., Ruzzi, M., “Development of new catalysts for vanillin production”. I° convegno “Giornate di Chimica e Biotecnologie delle fermentazioni”. Latina 5-7 maggio 2005. Atti pg.42I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.