Il saggio è un'analisi critica di un poemetto ispirato da un viaggio in Giordania. Il paesaggio evocato è quello reale: c’è il sole abbacinante, il deserto, il vento, l’oasi, i cammelli, con il correlativo elemento antropico dei beduini, ma questi aspetti, senza smarrire la loro referenzialità, si caricano di più profondi valori simbolici. Nella tangibile concretezza, aderente alla realtà fenomenica e a tutto ciò che si manifesta alla percezione sensibile, le cose e gli oggetti evocati evitano l’astrattezza intellettualistica, ma al tempo stesso l’empatia con cui li si osserva rivelano una persistente tensione verso l’invisibile e l’ineffabile, in cerca di epifanie improvvise. I trasalimenti dell’anima sottopongono la parola poetica a un’incessante esplorazione nei grovigli dell’esistenza, lasciando il proprio mondo interiore libero e aperto alle suggestioni della natura circostante. La poesia serve per indagare in se stessi, per fare chiarezza nei propri stati d’animo, inevitabilmente fluttuanti, incerti tra lo smarrimento e la speranza, le inquietudini e i momentanei sollievi, l’incombere del nulla e la ricerca di certezze. Il miracolo della poesia consiste nel porgere agli occhi dei lettori un paesaggio che si anima sotto l’impulso dell’immaginazione aprendo insondabili spiragli di profondità misteriose.

Un viaggio nell’anima

BATTISTINI, ANDREA
2015

Abstract

Il saggio è un'analisi critica di un poemetto ispirato da un viaggio in Giordania. Il paesaggio evocato è quello reale: c’è il sole abbacinante, il deserto, il vento, l’oasi, i cammelli, con il correlativo elemento antropico dei beduini, ma questi aspetti, senza smarrire la loro referenzialità, si caricano di più profondi valori simbolici. Nella tangibile concretezza, aderente alla realtà fenomenica e a tutto ciò che si manifesta alla percezione sensibile, le cose e gli oggetti evocati evitano l’astrattezza intellettualistica, ma al tempo stesso l’empatia con cui li si osserva rivelano una persistente tensione verso l’invisibile e l’ineffabile, in cerca di epifanie improvvise. I trasalimenti dell’anima sottopongono la parola poetica a un’incessante esplorazione nei grovigli dell’esistenza, lasciando il proprio mondo interiore libero e aperto alle suggestioni della natura circostante. La poesia serve per indagare in se stessi, per fare chiarezza nei propri stati d’animo, inevitabilmente fluttuanti, incerti tra lo smarrimento e la speranza, le inquietudini e i momentanei sollievi, l’incombere del nulla e la ricerca di certezze. Il miracolo della poesia consiste nel porgere agli occhi dei lettori un paesaggio che si anima sotto l’impulso dell’immaginazione aprendo insondabili spiragli di profondità misteriose.
2015
Là, dove pioveva la manna,
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Battistini, A.
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