Le scoperte degli ultimi vent’anni, in ecologia microbica del suolo, hanno trasformato una semplice curiosità biologica, in un’indispensabile risorsa e, con l’avvento delle teorie sullo sviluppo sostenibile, in un nuovo fattore della produzione vegetale. Se ne trova, infatti, riscontro nella nuova legislazione sui fertilizzanti (DLgs 217/2006), che ha finalmente incluso i prodotti a base di microrganismi. Le conoscenze pratiche sono già sufficienti per la produzione e l’applicazione su larga scala. Alcune difficoltà derivano, invece, dall’elevata biodiversità e dalla scarsa coltivabilità dei batteri benefici rizosferici e dei funghi ecto- ed endo-micorrizici, globalmente definiti “probiotici per le piante”. In questo ambito, il nostro gruppo collabora, da oltre quindici anni, ad indagini di laboratorio, di vivaio e di campo, con aziende vivaistiche e produttrici di microrganismi probiotici, e con enti di ricerca regionali, nazionali ed internazionali. I risultati indicano che la capacità delle piante di svilupparsi in un dato ambiente e la loro produttività dipendono indissolubilmente dalla presenza, diversità ed attività probiotica dei funghi micorrizici e dei batteri rizosferici. In altre parole, ciò che le piante non hanno imparato a fare autonomamente - in 400 milioni di anni di evoluzione – lo hanno delegato alle comunità probiotiche del suolo che, quindi, plasmano ciascun ambiente e paesaggio. Se ne conclude che tutte le applicazioni future, per essere definite sostenibili, dovranno tener conto della necessità biologica, per la maggior parte delle piante terrestri, di interagire positivamente con i microrganismi probiotici indigeni di ciascun suolo.
Bosco M., Picard C. (2006). I microrganismi probiotici del suolo, fattori della produzione vegetale sostenibile e dell’adattamento ambientale delle piante, plasmano attivamente il nostro paesaggio.. BOLOGNA : Alma Mater Studiorum - Università di bologna.
I microrganismi probiotici del suolo, fattori della produzione vegetale sostenibile e dell’adattamento ambientale delle piante, plasmano attivamente il nostro paesaggio.
BOSCO, MARCO;PICARD, CHRISTINE
2006
Abstract
Le scoperte degli ultimi vent’anni, in ecologia microbica del suolo, hanno trasformato una semplice curiosità biologica, in un’indispensabile risorsa e, con l’avvento delle teorie sullo sviluppo sostenibile, in un nuovo fattore della produzione vegetale. Se ne trova, infatti, riscontro nella nuova legislazione sui fertilizzanti (DLgs 217/2006), che ha finalmente incluso i prodotti a base di microrganismi. Le conoscenze pratiche sono già sufficienti per la produzione e l’applicazione su larga scala. Alcune difficoltà derivano, invece, dall’elevata biodiversità e dalla scarsa coltivabilità dei batteri benefici rizosferici e dei funghi ecto- ed endo-micorrizici, globalmente definiti “probiotici per le piante”. In questo ambito, il nostro gruppo collabora, da oltre quindici anni, ad indagini di laboratorio, di vivaio e di campo, con aziende vivaistiche e produttrici di microrganismi probiotici, e con enti di ricerca regionali, nazionali ed internazionali. I risultati indicano che la capacità delle piante di svilupparsi in un dato ambiente e la loro produttività dipendono indissolubilmente dalla presenza, diversità ed attività probiotica dei funghi micorrizici e dei batteri rizosferici. In altre parole, ciò che le piante non hanno imparato a fare autonomamente - in 400 milioni di anni di evoluzione – lo hanno delegato alle comunità probiotiche del suolo che, quindi, plasmano ciascun ambiente e paesaggio. Se ne conclude che tutte le applicazioni future, per essere definite sostenibili, dovranno tener conto della necessità biologica, per la maggior parte delle piante terrestri, di interagire positivamente con i microrganismi probiotici indigeni di ciascun suolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.