L’articolo ricostruisce il percorso intellettuale che portò Tasca dalle prime analisi della dittatura fascista a Nascita e avvento del fascismo. Si trattò di un percorso lungo e accidentato. Tasca prese le mosse, alla metà degli anni Venti, da una lettura della situazione italiana basata sull’applicazione, per quanto duttile e non schematica, delle categorie del marxismo-leninismo della Terza Internazionale, per approdare a uno studio che aveva nella precisione della ricostruzione, nel rigoroso rispetto per le fonti, nell’attenzione alle differenziazioni e nel rifiuto di schemi interpretativi generali i propri punti di forza. In concreto, passò dallo sviluppo di una delle più interessanti traduzioni pratiche della tesi del fascismo come dittatura del grande capitale, cui diede corso nella seconda metà degli anni Venti, a un’interpretazione multidimensionale e refrattaria a ogni semplificazione economicista, che trovò piena espressione nell’opera del 1938. Nonostante le profondi discontinuità – che investirono non solo la lettura del fascismo ma l’intero orizzonte culturale e politico di Tasca –, fu durante le varie fasi di questo accidentato percorso che maturarono i temi e le sensibilità interpretative all’origine di Nascita e avvento. Se molti problemi affrontati negli scritti degli anni Venti e dei primi anni Trenta furono tralasciati o sviluppati in maniera completamente diversa, altri invece andarono incontro a un lento e progressivo affinamento. Il destino dell’analisi economica che Tasca sviluppò a partire dal 1926-27, quando iniziò il periodo di maggiore impegno e responsabilità ai vertici del Partito comunista d’Italia, fu in questo senso paradossale: nulla dei numerosi scritti che nell’arco di un triennio aveva dedicato alla politica monetaria del regime, ai rapporti con i circuiti finanziari internazionali, alle dinamiche settoriali dell’industria italiana o al rapporto tra gruppi economici e Stato sembrò filtrare in Nascita e avvento; eppure, il cantiere intellettuale che aprì con quel lavoro di indagine e di analisi costituì il punto di partenza di una lunga ricerca sulla natura del regime e sul rapporto tra fascismo e società italiana (e parallelamente di un’imponente raccolta di documentazione) che, pur attraverso approfondimenti analitici, progressivi affinamenti e drastiche revisioni arrivò fino alla fine degli anni Trenta.

Fascismo, socialismo, capitalismo. Angelo Tasca tra analisi economica e cultura politica

GAGLIARDI, ALESSIO
2014

Abstract

L’articolo ricostruisce il percorso intellettuale che portò Tasca dalle prime analisi della dittatura fascista a Nascita e avvento del fascismo. Si trattò di un percorso lungo e accidentato. Tasca prese le mosse, alla metà degli anni Venti, da una lettura della situazione italiana basata sull’applicazione, per quanto duttile e non schematica, delle categorie del marxismo-leninismo della Terza Internazionale, per approdare a uno studio che aveva nella precisione della ricostruzione, nel rigoroso rispetto per le fonti, nell’attenzione alle differenziazioni e nel rifiuto di schemi interpretativi generali i propri punti di forza. In concreto, passò dallo sviluppo di una delle più interessanti traduzioni pratiche della tesi del fascismo come dittatura del grande capitale, cui diede corso nella seconda metà degli anni Venti, a un’interpretazione multidimensionale e refrattaria a ogni semplificazione economicista, che trovò piena espressione nell’opera del 1938. Nonostante le profondi discontinuità – che investirono non solo la lettura del fascismo ma l’intero orizzonte culturale e politico di Tasca –, fu durante le varie fasi di questo accidentato percorso che maturarono i temi e le sensibilità interpretative all’origine di Nascita e avvento. Se molti problemi affrontati negli scritti degli anni Venti e dei primi anni Trenta furono tralasciati o sviluppati in maniera completamente diversa, altri invece andarono incontro a un lento e progressivo affinamento. Il destino dell’analisi economica che Tasca sviluppò a partire dal 1926-27, quando iniziò il periodo di maggiore impegno e responsabilità ai vertici del Partito comunista d’Italia, fu in questo senso paradossale: nulla dei numerosi scritti che nell’arco di un triennio aveva dedicato alla politica monetaria del regime, ai rapporti con i circuiti finanziari internazionali, alle dinamiche settoriali dell’industria italiana o al rapporto tra gruppi economici e Stato sembrò filtrare in Nascita e avvento; eppure, il cantiere intellettuale che aprì con quel lavoro di indagine e di analisi costituì il punto di partenza di una lunga ricerca sulla natura del regime e sul rapporto tra fascismo e società italiana (e parallelamente di un’imponente raccolta di documentazione) che, pur attraverso approfondimenti analitici, progressivi affinamenti e drastiche revisioni arrivò fino alla fine degli anni Trenta.
2014
Il fascismo in tempo reale. Studi e ricerche di Angelo Tasca sulla genesi e l’evoluzione del fascismo in Europa. 1926-1938
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Alessio Gagliardi
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