Questo studio si propone di valutare l’impatto della patologia oncologica pediatrica sulla relazione Padre-Madre-Figlio. La ricerca, svolta su un campione di 37 famiglie, ha confrontato 3 gruppi: 8 famiglie con un bambino affetto da patologia oncologica, 15 con un figlio affetto da diabete e 14 con figli sani. Per la valutazione è stato utilizzato il test FACES III di Olson, Portner e Lavee (1982), che descrive il funzionamento della famiglia attraverso le percezioni che le persone hanno delle proprie relazioni familiari. L’analisi dei dati ha evidenziato che i padri dei bambini affetti da patologie oncologiche sono quelli maggiormente soddisfatti del funzionamento del proprio nucleo familiare, mentre quelli con figli diabetici sono risultati i più insoddisfatti. Analizzando la struttura familiare interna sono emerse alcune tendenze significative: la coppia genitoriale con bambini oncologici appare, rispetto ai controlli, maggiormente “divisa”; in tali nuclei si riscontra minore contrapposizione tra genitori e figlio, maggiore vicinanza del bambino ad uno solo dei due coniugi, maggiore dispersione dei componenti e maggiore distanza madre-padre nell’analisi dei Punteggi di Discrepanza. I risultati di questo studio evidenziano l’importanza della funzione di “base sicura” che sembra svolgere il padre nei confronti della condizione di pericolo rappresentata dalla malattia del figlio. Ne consegue la necessità di sostenere entrambi i genitori nel difficile ruolo di contenimento delle angosce del piccolo paziente.
Baldoni F., Gaddoni D., Scarponi D., Ercolani M. (2005). La relazione padre-madre-figlio nella famiglia del paziente oncologico pediatrico: un’indagine conoscitiva.. BARI : GRP.
La relazione padre-madre-figlio nella famiglia del paziente oncologico pediatrico: un’indagine conoscitiva.
BALDONI, FRANCO;SCARPONI, DORELLA;ERCOLANI, MAURO
2005
Abstract
Questo studio si propone di valutare l’impatto della patologia oncologica pediatrica sulla relazione Padre-Madre-Figlio. La ricerca, svolta su un campione di 37 famiglie, ha confrontato 3 gruppi: 8 famiglie con un bambino affetto da patologia oncologica, 15 con un figlio affetto da diabete e 14 con figli sani. Per la valutazione è stato utilizzato il test FACES III di Olson, Portner e Lavee (1982), che descrive il funzionamento della famiglia attraverso le percezioni che le persone hanno delle proprie relazioni familiari. L’analisi dei dati ha evidenziato che i padri dei bambini affetti da patologie oncologiche sono quelli maggiormente soddisfatti del funzionamento del proprio nucleo familiare, mentre quelli con figli diabetici sono risultati i più insoddisfatti. Analizzando la struttura familiare interna sono emerse alcune tendenze significative: la coppia genitoriale con bambini oncologici appare, rispetto ai controlli, maggiormente “divisa”; in tali nuclei si riscontra minore contrapposizione tra genitori e figlio, maggiore vicinanza del bambino ad uno solo dei due coniugi, maggiore dispersione dei componenti e maggiore distanza madre-padre nell’analisi dei Punteggi di Discrepanza. I risultati di questo studio evidenziano l’importanza della funzione di “base sicura” che sembra svolgere il padre nei confronti della condizione di pericolo rappresentata dalla malattia del figlio. Ne consegue la necessità di sostenere entrambi i genitori nel difficile ruolo di contenimento delle angosce del piccolo paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.