Il progetto "Emma Dante: da n'autra Palermo" si è svolto nell'ambito delle attività promosse dal Centro di promozione teatrale La Soffitta, del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, fra il 17 febbraio e il 5 maggio 2006. Curatrice Cristina Valenti. Palermo è sempre protagonista nelle storie di Emma Dante. “Alla fine – ha detto la regista – Palermo è la lingua del mio teatro”. Una Palermo ritratta o evocata attraverso immagini concrete, interni famigliari affacciati su soglie invalicabili, attraversati da violenze e lutti, segreti e silenzi. Ma è anche una Palermo metafisica, una condizione dell’anima che appartiene al sud del mondo, raccontata da personaggi costretti in una condizione mitologica, mossi da ragioni imperscrutabili, che agendo “mettono in scena cerimonie”. Il progetto dedicato alla regista siciliana ha compreso due spettacoli: "Vita mia" (17, 18, 19 febbraio), lavoro conclusivo della trilogia sulla famiglia (inaugurata con "Mpalermu" e proseguita con "Carnezzeria") e "Mishelle di Sant’Oliva" (11, 12 aprile), dove è ancora una Palermo arcaica e oscura a tessere rapporti crudeli fra i miraggi dell’Olympia di Parigi e i quartieri delle buttane di Sant’Oliva. Del teatro di Emma Dante, basato sulla “parola generata e non recitata” e su una scrittura drammaturgica sostenuta dall’espressione fisica e gestuale degli attori, elaborata attraverso un lavoro rigoroso e artaudianamente “crudele”, si è parlato nell’incontro che ha concluso il progetto, in occasione della pubblicazione del libro dedicato alla regista. Con Emma Dante hanno dialogato Andrea Porcheddu (critico teatrale, curatore del volume) e gli studiosi di teatro Gerardo Guccini e Cristina Valenti (fra gli autori del testo).

Emma Dante: da n'autra Palermo / Cristina Valenti. - (2006).

Emma Dante: da n'autra Palermo

VALENTI, CRISTINA
2006

Abstract

Il progetto "Emma Dante: da n'autra Palermo" si è svolto nell'ambito delle attività promosse dal Centro di promozione teatrale La Soffitta, del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, fra il 17 febbraio e il 5 maggio 2006. Curatrice Cristina Valenti. Palermo è sempre protagonista nelle storie di Emma Dante. “Alla fine – ha detto la regista – Palermo è la lingua del mio teatro”. Una Palermo ritratta o evocata attraverso immagini concrete, interni famigliari affacciati su soglie invalicabili, attraversati da violenze e lutti, segreti e silenzi. Ma è anche una Palermo metafisica, una condizione dell’anima che appartiene al sud del mondo, raccontata da personaggi costretti in una condizione mitologica, mossi da ragioni imperscrutabili, che agendo “mettono in scena cerimonie”. Il progetto dedicato alla regista siciliana ha compreso due spettacoli: "Vita mia" (17, 18, 19 febbraio), lavoro conclusivo della trilogia sulla famiglia (inaugurata con "Mpalermu" e proseguita con "Carnezzeria") e "Mishelle di Sant’Oliva" (11, 12 aprile), dove è ancora una Palermo arcaica e oscura a tessere rapporti crudeli fra i miraggi dell’Olympia di Parigi e i quartieri delle buttane di Sant’Oliva. Del teatro di Emma Dante, basato sulla “parola generata e non recitata” e su una scrittura drammaturgica sostenuta dall’espressione fisica e gestuale degli attori, elaborata attraverso un lavoro rigoroso e artaudianamente “crudele”, si è parlato nell’incontro che ha concluso il progetto, in occasione della pubblicazione del libro dedicato alla regista. Con Emma Dante hanno dialogato Andrea Porcheddu (critico teatrale, curatore del volume) e gli studiosi di teatro Gerardo Guccini e Cristina Valenti (fra gli autori del testo).
2006
Emma Dante: da n'autra Palermo / Cristina Valenti. - (2006).
Cristina Valenti
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