Un aspetto emergente dei contesti insediativi emiliano-romagnoli, esaminati in relazione alla globalità del territorio ed all'assetto morfologico alla scala regionale, è costituito dalla sostanziale diversità dei tessuti edilizi, delle soluzioni costruttive, dei materiali impiegati nelle diverse aree omogenee che caratterizzano l'ambiente complessivo. In questi contesti sono di rilevante importanza gli aspetti relativi alla compatibilità e alla "fragilità ambientale" nelle stesse zone; tali aspetti sono riferibili a un complesso di particolarità morfologiche del luogo, tali da comportare l'insorgenza di rischi relativi alla durabilità e conservazione degli organismi edilizi: rischio idrogeologico, rischio sismico, inadeguatezza funzionale in relazione alla sicurezza, inadeguatezza prestazionale e di accessibilità. L'analisi del tessuto edilizio consente di leggere le implicazioni di ordine funzionale legate alle attuali esigenze di destinazione d'uso degli immobili, ed inoltre lo stato di consistenza strutturale dell'aggregato edilizio in relazione alle prestazioni costruttive (inadeguate in presenza di particolari fenomeni fisico-ambientali); tiene inoltre presenti e alle trasformazioni avvenute a seguito degli interventi edilizi che hanno adottato tecniche e materiali spesso non appropriati in rapporto alla tradizione costruttiva locale. In particolare, ci si riferisce al concetto di rendimento, quale grado di compatibilità fra soluzione costruttiva d'origine, caratteri tipologici dell'edificio e risoluzioni nell'intervento edilizio di recupero e riqualificazione. La valutazione del rendimento riguarda non solo il rapporto fra la nuova destinazione funzionale adottata e il tipo di intervento strutturale e costruttivo che si decide di attuare, ma anche la soluzione scelta in termini di materiali di finitura e completamento dell'involucro e le caratteristiche costruttive e ambientali del fabbricato e del tessuto edilizio presi come riferimento. Si rileva in proposito che una gestione delle problematiche della sicurezza dell'edilizia di base riferita esclusivamente sull'emergenza rischia di falsare definitivamente lo scenario architettonico nazionale portando alla scomparsa del patrimonio costruttivo tradizionale attraverso campagne metodiche di sostituzione di interi elementi costruttivi, nella convinzione che solo con l'adozione di tecniche costruttive moderne si possaraggiungere quel prioritario obbiettivo. La relativa fragilità degli organismi edilizi del passato, dotati di materiali non confrontabili in assoluto con quelli attuali per capacità prestazionale, richiede estrema prudenza e buona capacità di valutazione dei possibili effetti indotti sulle vecchie strutture; se a queste s'impongono ulteriori e aggravanti richieste prestazionali – gli adeguamenti normativi sono sovente strutturati senza tener conto di condizioni pregresse - il rischio di incompatibilità tra ciò che è in essere e ciò che viene aggiunto o modificato aumenta vertiginosamente. Diventa più prudente operare sulle stesse condizioni d'origine, eventualmente acquisendo miglioramenti parziali e contenuti, piuttosto che intervenire con criteri teoricamente più corretti, ma che potrebbero snaturare irreversibilmente l'oggetto in causa.
A.C. Dell'Acqua (2004). Compatibilità e rendimento ambientale negli interventi su organismi insediativi in contesti consolidati.
Compatibilità e rendimento ambientale negli interventi su organismi insediativi in contesti consolidati
DELL'ACQUA, ADOLFO CESARE
2004
Abstract
Un aspetto emergente dei contesti insediativi emiliano-romagnoli, esaminati in relazione alla globalità del territorio ed all'assetto morfologico alla scala regionale, è costituito dalla sostanziale diversità dei tessuti edilizi, delle soluzioni costruttive, dei materiali impiegati nelle diverse aree omogenee che caratterizzano l'ambiente complessivo. In questi contesti sono di rilevante importanza gli aspetti relativi alla compatibilità e alla "fragilità ambientale" nelle stesse zone; tali aspetti sono riferibili a un complesso di particolarità morfologiche del luogo, tali da comportare l'insorgenza di rischi relativi alla durabilità e conservazione degli organismi edilizi: rischio idrogeologico, rischio sismico, inadeguatezza funzionale in relazione alla sicurezza, inadeguatezza prestazionale e di accessibilità. L'analisi del tessuto edilizio consente di leggere le implicazioni di ordine funzionale legate alle attuali esigenze di destinazione d'uso degli immobili, ed inoltre lo stato di consistenza strutturale dell'aggregato edilizio in relazione alle prestazioni costruttive (inadeguate in presenza di particolari fenomeni fisico-ambientali); tiene inoltre presenti e alle trasformazioni avvenute a seguito degli interventi edilizi che hanno adottato tecniche e materiali spesso non appropriati in rapporto alla tradizione costruttiva locale. In particolare, ci si riferisce al concetto di rendimento, quale grado di compatibilità fra soluzione costruttiva d'origine, caratteri tipologici dell'edificio e risoluzioni nell'intervento edilizio di recupero e riqualificazione. La valutazione del rendimento riguarda non solo il rapporto fra la nuova destinazione funzionale adottata e il tipo di intervento strutturale e costruttivo che si decide di attuare, ma anche la soluzione scelta in termini di materiali di finitura e completamento dell'involucro e le caratteristiche costruttive e ambientali del fabbricato e del tessuto edilizio presi come riferimento. Si rileva in proposito che una gestione delle problematiche della sicurezza dell'edilizia di base riferita esclusivamente sull'emergenza rischia di falsare definitivamente lo scenario architettonico nazionale portando alla scomparsa del patrimonio costruttivo tradizionale attraverso campagne metodiche di sostituzione di interi elementi costruttivi, nella convinzione che solo con l'adozione di tecniche costruttive moderne si possaraggiungere quel prioritario obbiettivo. La relativa fragilità degli organismi edilizi del passato, dotati di materiali non confrontabili in assoluto con quelli attuali per capacità prestazionale, richiede estrema prudenza e buona capacità di valutazione dei possibili effetti indotti sulle vecchie strutture; se a queste s'impongono ulteriori e aggravanti richieste prestazionali – gli adeguamenti normativi sono sovente strutturati senza tener conto di condizioni pregresse - il rischio di incompatibilità tra ciò che è in essere e ciò che viene aggiunto o modificato aumenta vertiginosamente. Diventa più prudente operare sulle stesse condizioni d'origine, eventualmente acquisendo miglioramenti parziali e contenuti, piuttosto che intervenire con criteri teoricamente più corretti, ma che potrebbero snaturare irreversibilmente l'oggetto in causa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


