Quando nel 1854 l’Associazione generale degli operai di Torino costituì la prima cooperativa di consumo sicuramente non immaginava di porre il primo tassello di un movimento che nella seconda metà del novecento avrebbe conquistato il primato nel settore della moderna distribuzione italiana. Questo successo è stato il risultato di una combinazione di diversi fattori: una forte identità cooperativa, un radicamento diffuso sul territorio, un atteggiamento positivo verso l’innovazione e il desiderio di vincere la competizione con le grandi imprese private. Il volume ripercorre la storia di questa lunga trasformazione. Dalla creazione dei primi negozi cooperativi negli anni cinquanta e sessanta dell’ottocento si passa già nell’ottocento a grandi compagini come l’Unione cooperativa di Milano. Il periodo fascista incide negativamente, ma non cancella del tutto la cooperazione di consumo, che riprende con una grande fioritura di piccoli spacci in ogni comune dopo il 1945. Il passo decisivo fu il processo di modernizzazione e di razionalizzazione del sistema avviato negli anni cinquanta e sessanta del novecento sino alla conquista del primato nazionale negli ultimi decenni. Per capire le ragioni di tale longevità e di tale successo, il volume porta l’attenzione su alcuni importanti temi quali la definizione degli ideali e dei valori attorno ai quali la cooperazione di consumo si è riconosciuta nel tempo e le modalità di diffusione della cultura economica e delle capacità manageriali che il movimento è stato capace di acquisire e a volte di creare per vincere la competizione sul mercato senza abdicare alla sua specificità.
V. Zamagni, P.Battilani, A. Casali (2004). La cooperazione di consumo in Italia. Centocinquant'anni della Coop consumatori.. BOLOGNA : Il Mulino.
La cooperazione di consumo in Italia. Centocinquant'anni della Coop consumatori.
NEGRI, VERA;BATTILANI, PATRIZIA;
2004
Abstract
Quando nel 1854 l’Associazione generale degli operai di Torino costituì la prima cooperativa di consumo sicuramente non immaginava di porre il primo tassello di un movimento che nella seconda metà del novecento avrebbe conquistato il primato nel settore della moderna distribuzione italiana. Questo successo è stato il risultato di una combinazione di diversi fattori: una forte identità cooperativa, un radicamento diffuso sul territorio, un atteggiamento positivo verso l’innovazione e il desiderio di vincere la competizione con le grandi imprese private. Il volume ripercorre la storia di questa lunga trasformazione. Dalla creazione dei primi negozi cooperativi negli anni cinquanta e sessanta dell’ottocento si passa già nell’ottocento a grandi compagini come l’Unione cooperativa di Milano. Il periodo fascista incide negativamente, ma non cancella del tutto la cooperazione di consumo, che riprende con una grande fioritura di piccoli spacci in ogni comune dopo il 1945. Il passo decisivo fu il processo di modernizzazione e di razionalizzazione del sistema avviato negli anni cinquanta e sessanta del novecento sino alla conquista del primato nazionale negli ultimi decenni. Per capire le ragioni di tale longevità e di tale successo, il volume porta l’attenzione su alcuni importanti temi quali la definizione degli ideali e dei valori attorno ai quali la cooperazione di consumo si è riconosciuta nel tempo e le modalità di diffusione della cultura economica e delle capacità manageriali che il movimento è stato capace di acquisire e a volte di creare per vincere la competizione sul mercato senza abdicare alla sua specificità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.