Introduzione Negli ultimi tempi si è registrato un notevole aumento dei danni causati prevalentemente da Ungulati. Infatti, a causa della diminuita pressione antropica, essi hanno riconquistato molte aree da cui erano scomparsi. I danneggiamenti più frequenti avvengono per calpestio, per scortecciamento e/o per brucatura, oppure per sottrazione del raccolto di solito in fase di maturazione o già pronto per la raccolta. Materiali e metodi I repellenti disponibili sul mercato possono essere divisi in due categorie: repellenti che agiscono attraverso l’odore e repellenti che agiscono attraverso il gusto. I primi si distribuiscono sul perimetro dell’appezzamento, creando una barriera olfattiva. Si distribuiscono su tamponi di moquette appesi alla vegetazione ad un’altezza di circa 90 cm dal suolo ed una distanza di 12-15 metri tra loro, in consociazione con strisce d’alluminio, con una ripetizione del prodotto ogni 15 giorni. I secondi si distribuiscono sulla singola pianta e la rendono inappetibile al selvatico. Si applicano con una ripetizione ogni 7-10 giorni. Le prove, si sono effettuate in diverse aziende agricole a differente ordinamento colturale, ubicate nelle province di Forlì-Cesena e Bologna. Le colture più frequentemente soggette ai test sono il castagno, la vite, i cereali, l’erba medica, il girasole e le colture ortive. Risultati Dalle 58 prove effettuate si evincono le seguenti considerazioni: • Vigneto: nel caso in cui il danno sia provocato da cinghiale l’efficacia degli olfattivi spray, è totale, mentre se il danno è arrecato da lepre e/o capriolo, i repellenti sono efficaci rispettivamente al 77% ed al 68%; • Cereali: il 74% dei prodotti è efficace contro il cinghiale, mentre lo 83% degli stessi è valido contro il capriolo; • Castagno: il repellente funziona se c’è il capriolo, mentre se c’è il cinghiale il risultato è funzione del tipo di repellente, in particolare si è notato che l’utilizzo sinergico di due repellenti dà ottimi risultati; • Girasole: alla presenza di cinghiale l’unica prova eseguita attesta l’inefficacia del prodotto; • Erba medica: alla presenza del cinghiale è efficace solo l’olfattivo spray, confermando la tesi dell’anno 2004; • Orto: i repellenti olfattivi liquidi sono efficaci in presenza sia di capriolo sia di cinghiale, mentre l’olfattivo spray non è affidabile. Conclusioni Si può affermare che l’utilizzo dei repellenti in condizione di densità media e bassa può essere una strategia efficace per ridurre i danni da Ungulati. È consigliabile eseguire i trattamenti a distanza ravvicinata allo scopo, sia di rafforzare il condizionamento avversativo verso le piante, sia di contrastare il dilavamento causato dalle piogge. Sicuramente l’utilizzo contemporaneo di due repellenti produce una sinergia d’azione sia in termini di persistenza sia di concentrazione del principio attivo. È inoltre consigliabile l’utilizzo dei repellenti nel periodo pre raccolta.

Repellenti olfattivi e gustativi nella prevenzione dei danni in agricoltura / A. Checchi. - ELETTRONICO. - (2006), pp. 12-12. (Intervento presentato al convegno Paesaggio e sviluppo sostenibile. Contributo della facoltà di Agraria di Bologna. tenutosi a Imola (Bo) nel 17 Novembre 2006).

Repellenti olfattivi e gustativi nella prevenzione dei danni in agricoltura

CHECCHI, ANTONIO
2006

Abstract

Introduzione Negli ultimi tempi si è registrato un notevole aumento dei danni causati prevalentemente da Ungulati. Infatti, a causa della diminuita pressione antropica, essi hanno riconquistato molte aree da cui erano scomparsi. I danneggiamenti più frequenti avvengono per calpestio, per scortecciamento e/o per brucatura, oppure per sottrazione del raccolto di solito in fase di maturazione o già pronto per la raccolta. Materiali e metodi I repellenti disponibili sul mercato possono essere divisi in due categorie: repellenti che agiscono attraverso l’odore e repellenti che agiscono attraverso il gusto. I primi si distribuiscono sul perimetro dell’appezzamento, creando una barriera olfattiva. Si distribuiscono su tamponi di moquette appesi alla vegetazione ad un’altezza di circa 90 cm dal suolo ed una distanza di 12-15 metri tra loro, in consociazione con strisce d’alluminio, con una ripetizione del prodotto ogni 15 giorni. I secondi si distribuiscono sulla singola pianta e la rendono inappetibile al selvatico. Si applicano con una ripetizione ogni 7-10 giorni. Le prove, si sono effettuate in diverse aziende agricole a differente ordinamento colturale, ubicate nelle province di Forlì-Cesena e Bologna. Le colture più frequentemente soggette ai test sono il castagno, la vite, i cereali, l’erba medica, il girasole e le colture ortive. Risultati Dalle 58 prove effettuate si evincono le seguenti considerazioni: • Vigneto: nel caso in cui il danno sia provocato da cinghiale l’efficacia degli olfattivi spray, è totale, mentre se il danno è arrecato da lepre e/o capriolo, i repellenti sono efficaci rispettivamente al 77% ed al 68%; • Cereali: il 74% dei prodotti è efficace contro il cinghiale, mentre lo 83% degli stessi è valido contro il capriolo; • Castagno: il repellente funziona se c’è il capriolo, mentre se c’è il cinghiale il risultato è funzione del tipo di repellente, in particolare si è notato che l’utilizzo sinergico di due repellenti dà ottimi risultati; • Girasole: alla presenza di cinghiale l’unica prova eseguita attesta l’inefficacia del prodotto; • Erba medica: alla presenza del cinghiale è efficace solo l’olfattivo spray, confermando la tesi dell’anno 2004; • Orto: i repellenti olfattivi liquidi sono efficaci in presenza sia di capriolo sia di cinghiale, mentre l’olfattivo spray non è affidabile. Conclusioni Si può affermare che l’utilizzo dei repellenti in condizione di densità media e bassa può essere una strategia efficace per ridurre i danni da Ungulati. È consigliabile eseguire i trattamenti a distanza ravvicinata allo scopo, sia di rafforzare il condizionamento avversativo verso le piante, sia di contrastare il dilavamento causato dalle piogge. Sicuramente l’utilizzo contemporaneo di due repellenti produce una sinergia d’azione sia in termini di persistenza sia di concentrazione del principio attivo. È inoltre consigliabile l’utilizzo dei repellenti nel periodo pre raccolta.
2006
Architettura del Paesaggio
12
12
Repellenti olfattivi e gustativi nella prevenzione dei danni in agricoltura / A. Checchi. - ELETTRONICO. - (2006), pp. 12-12. (Intervento presentato al convegno Paesaggio e sviluppo sostenibile. Contributo della facoltà di Agraria di Bologna. tenutosi a Imola (Bo) nel 17 Novembre 2006).
A. Checchi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/42012
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