Il presente contributo si pone come finalità quella di descrivere la traiettoria tipo delle persone che entrano a San Patrignano. Un soggetto nel momento in cui entra a San Patrignano non accetta questo modo di vivere pieno di orari e compiti, vuole evadere perché si sente in prigione. Però nel momento in cui vi sarà il cambiamento l’ex tossicodipendente svilupperà delle emozioni verso la comunità. Queste sensazioni diventeranno atteggiamenti che esprimono «gratitudine verso la comunità stessa per aver fornito un’opportunità sia di reinserimento nel sociale e sia di maturare come individuo». Se non ci fossero questi atteggiamenti di gratitudine verso la comunità, il percorso terapeutico risulterebbe una grossa contraddizione, significherebbe che non è stato raggiunto in pieno l’obbiettivo finale. Quando avviene questo cambiamento, e non si ha più in corpo solo una sostanza si riprende a vivere, nel vero senso della parola, facendo un esempio semplice si gustano i cibi, gli odori che questi hanno, si sentono vere emozioni come quella dell’amore, dell’amicizia. E’ inevitabile che questi ragazzi apprezzino e gratifichino il lavoro di chi gli ha salvato la vita. Proprio per questo atteggiamento di ringraziamento molti scelgono di rimanere a San Patrignano; c’è chi lo fa per aiutare altri ragazzi tossicodipendenti come lo erano loro, chi per cercare di gratificarsi con la comunità e chi anche perché impara un mestiere studiando durante il suo percorso, ad esempio come medico, e sceglie di lavorare a San Patrignano in senso di solidarietà.
F. Mantovani (2005). Una traiettoria tipo. MILANO : FrancoAngeli.
Una traiettoria tipo
MANTOVANI, FRANCESCA
2005
Abstract
Il presente contributo si pone come finalità quella di descrivere la traiettoria tipo delle persone che entrano a San Patrignano. Un soggetto nel momento in cui entra a San Patrignano non accetta questo modo di vivere pieno di orari e compiti, vuole evadere perché si sente in prigione. Però nel momento in cui vi sarà il cambiamento l’ex tossicodipendente svilupperà delle emozioni verso la comunità. Queste sensazioni diventeranno atteggiamenti che esprimono «gratitudine verso la comunità stessa per aver fornito un’opportunità sia di reinserimento nel sociale e sia di maturare come individuo». Se non ci fossero questi atteggiamenti di gratitudine verso la comunità, il percorso terapeutico risulterebbe una grossa contraddizione, significherebbe che non è stato raggiunto in pieno l’obbiettivo finale. Quando avviene questo cambiamento, e non si ha più in corpo solo una sostanza si riprende a vivere, nel vero senso della parola, facendo un esempio semplice si gustano i cibi, gli odori che questi hanno, si sentono vere emozioni come quella dell’amore, dell’amicizia. E’ inevitabile che questi ragazzi apprezzino e gratifichino il lavoro di chi gli ha salvato la vita. Proprio per questo atteggiamento di ringraziamento molti scelgono di rimanere a San Patrignano; c’è chi lo fa per aiutare altri ragazzi tossicodipendenti come lo erano loro, chi per cercare di gratificarsi con la comunità e chi anche perché impara un mestiere studiando durante il suo percorso, ad esempio come medico, e sceglie di lavorare a San Patrignano in senso di solidarietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.