L'attuale dibattito tra sociologia urbana, architettura e progettazione urbanistica sulle tematiche relative al periurbano, alla città diffusa, allo sprawl, alle edge cities, alle gated communities, sembra dimostrare la difficoltà di distinguere fra loro questi fenomeni. Come questo libro dimostra, e come del resto sostengono diversi studiosi, non si può stabilire con certezza quando è periurbano e quando diventi invece sprawl, quando siamo di fronte alla città diffusa piuttosto che alla diluizione urbana: vi è una sola certezza, la fine della città materiale, concreta. Il volume si colloca all'interno di questo filone tematico attraverso uno studio empirico volto ad illustrare la creazione di un CID (Common Interest Development) che insiste nel periurbano: Dreamville rappresenta la risposta progettuale di un insediamento abitativo e commerciale che propone i temi dell'omologazione e della differenziazione, della sicurezza, dell'Hi-Tech e del verde ornamentale, una sorta di luogo ideale rivolto a chi ha comunque deciso di abbandonare la città. La città perfetta è il mito, tra razionalismo ed utopia, di questi insediamenti, il sogno che viene venduto ad un particolare tipo di fruitore che ha negli shopping malls, nei multiplex, negli svincoli autostradali i propri imperativi categorici e che acquista un biglietto da visita più che un luogo dove vivere.
F. Mantovani (2005). La città immateriale. Tra periurbano, città diffusa e sprawl: il caso Dreamville. MILANO : FrancoAngeli.
La città immateriale. Tra periurbano, città diffusa e sprawl: il caso Dreamville
MANTOVANI, FRANCESCA
2005
Abstract
L'attuale dibattito tra sociologia urbana, architettura e progettazione urbanistica sulle tematiche relative al periurbano, alla città diffusa, allo sprawl, alle edge cities, alle gated communities, sembra dimostrare la difficoltà di distinguere fra loro questi fenomeni. Come questo libro dimostra, e come del resto sostengono diversi studiosi, non si può stabilire con certezza quando è periurbano e quando diventi invece sprawl, quando siamo di fronte alla città diffusa piuttosto che alla diluizione urbana: vi è una sola certezza, la fine della città materiale, concreta. Il volume si colloca all'interno di questo filone tematico attraverso uno studio empirico volto ad illustrare la creazione di un CID (Common Interest Development) che insiste nel periurbano: Dreamville rappresenta la risposta progettuale di un insediamento abitativo e commerciale che propone i temi dell'omologazione e della differenziazione, della sicurezza, dell'Hi-Tech e del verde ornamentale, una sorta di luogo ideale rivolto a chi ha comunque deciso di abbandonare la città. La città perfetta è il mito, tra razionalismo ed utopia, di questi insediamenti, il sogno che viene venduto ad un particolare tipo di fruitore che ha negli shopping malls, nei multiplex, negli svincoli autostradali i propri imperativi categorici e che acquista un biglietto da visita più che un luogo dove vivere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.