II costrutto dell'auto-efficacia percepita si è dimostrato essere decisamente influente nell'ambito della psicologia della salute e della psicologia clinica acquisendo una grande rilevanza nella comprensione dell'insonnia. Alcuni studi, infatti, enfatizzano la centralità dell'autoeffìcacia percepita nel predire la risposta al trattamento alle Terapia Cognitivo- Comportamentale per l'insonnia. Il presente studio ha lo scopo di introdurre una scala bidimensionale di autoefficacia che misura: a) l'abilità percepita di iniziare e mantenere il sonno, b) l'abilità percepita di sopportare le conseguenze di un sonno insufficiente o di scarsa qualità. Sembra utile mantenere separate queste due dimensioni da un punto di vista sia teorico che pratico. L'ISES (Insomnia Self Effìcacy Scale) è composta da 10 item che misurano differenti abilità su una scala a 5 passi. 731 pazienti sono stati contattati presso studi di medicina di base (età media= 42.9, ds= 16.4 ; femmine 73,3%) ed hanno compilato 1' ISES e un questionario per lo screening dei disturbi del sonno (QDS). La struttura bidimensionale dell'ISES è stata testata attraverso un'analisi fattoriale confermativa. Inoltre è stata valutata l'invarianza fattoriale del modello attraverso un'analisi multigruppo considerando 140 (19,2%) pazienti che non lamentavano disturbi di sonno, 177 (24,2%) che lamentavano disturbi d'insonnia soddisfacendo i criteri del DSM-IV, e 414 (56,6%) che riportavano disturbi subcriteriali o altri disturbi. I risultati mostrano un fit adeguato del modello bidimensionale (Chi quadro (34)=259,76 ;p<0.001; RMSEA= .095; TL1= .94; CF1= .93; SRMR= .047). La struttura bifattoriale dell' ISES , si comferma stabile in tutti e tre i gruppi (Chi quadro(102)= 362,05; p<0.001; RMSEA= .10; TLI= .93; CFI= .91; RMR= .067) anche se, nei gruppi che non lamentano disturbi e in quelli che lamentano disturbi subcriteriali le due dimensioni risultano altamente correlate mentre negli insonni sono indipendenti. Le analisi univariate, inoltre mostrano che, per ambedue le sottoscale, il gruppo degli insonni ha punteggi più bassi di autoefficacia percepita rispetto agli altri gruppi. (F(2,723)=93,51, p<0.001; F(2,723)= 12,04 p<0.001])[Bonferroni post hoc<0.05]. Si auspicano ulteriori studi per la valutazione della validità dell'ISES nel predire l'adesione al trattamento per l'insonnia è nel valutare i loro risultati. Riferimenti Bouchard (2003). Behavioral sleep medicine, 1(4), p. 187. Morin C.M. (1983) Insomnia: Psychological assessment and management. Schwarzer, R. (2001). Current Directions in Psychological Science, 10,47-51. Violani et al. (2004). Brain Research Bulletin, 63, 415-421.

Violani C., Lucidi F., Devoto A., Mallia L., Lombardo C., Russo P.M. (2006). La valutazione dell’auto-efficacia percepita sul sonno in soggetti che riferiscono insonnia e soggetti normodormienti. s.l : s.n.

La valutazione dell’auto-efficacia percepita sul sonno in soggetti che riferiscono insonnia e soggetti normodormienti

RUSSO, PAOLO MARIA
2006

Abstract

II costrutto dell'auto-efficacia percepita si è dimostrato essere decisamente influente nell'ambito della psicologia della salute e della psicologia clinica acquisendo una grande rilevanza nella comprensione dell'insonnia. Alcuni studi, infatti, enfatizzano la centralità dell'autoeffìcacia percepita nel predire la risposta al trattamento alle Terapia Cognitivo- Comportamentale per l'insonnia. Il presente studio ha lo scopo di introdurre una scala bidimensionale di autoefficacia che misura: a) l'abilità percepita di iniziare e mantenere il sonno, b) l'abilità percepita di sopportare le conseguenze di un sonno insufficiente o di scarsa qualità. Sembra utile mantenere separate queste due dimensioni da un punto di vista sia teorico che pratico. L'ISES (Insomnia Self Effìcacy Scale) è composta da 10 item che misurano differenti abilità su una scala a 5 passi. 731 pazienti sono stati contattati presso studi di medicina di base (età media= 42.9, ds= 16.4 ; femmine 73,3%) ed hanno compilato 1' ISES e un questionario per lo screening dei disturbi del sonno (QDS). La struttura bidimensionale dell'ISES è stata testata attraverso un'analisi fattoriale confermativa. Inoltre è stata valutata l'invarianza fattoriale del modello attraverso un'analisi multigruppo considerando 140 (19,2%) pazienti che non lamentavano disturbi di sonno, 177 (24,2%) che lamentavano disturbi d'insonnia soddisfacendo i criteri del DSM-IV, e 414 (56,6%) che riportavano disturbi subcriteriali o altri disturbi. I risultati mostrano un fit adeguato del modello bidimensionale (Chi quadro (34)=259,76 ;p<0.001; RMSEA= .095; TL1= .94; CF1= .93; SRMR= .047). La struttura bifattoriale dell' ISES , si comferma stabile in tutti e tre i gruppi (Chi quadro(102)= 362,05; p<0.001; RMSEA= .10; TLI= .93; CFI= .91; RMR= .067) anche se, nei gruppi che non lamentano disturbi e in quelli che lamentano disturbi subcriteriali le due dimensioni risultano altamente correlate mentre negli insonni sono indipendenti. Le analisi univariate, inoltre mostrano che, per ambedue le sottoscale, il gruppo degli insonni ha punteggi più bassi di autoefficacia percepita rispetto agli altri gruppi. (F(2,723)=93,51, p<0.001; F(2,723)= 12,04 p<0.001])[Bonferroni post hoc<0.05]. Si auspicano ulteriori studi per la valutazione della validità dell'ISES nel predire l'adesione al trattamento per l'insonnia è nel valutare i loro risultati. Riferimenti Bouchard (2003). Behavioral sleep medicine, 1(4), p. 187. Morin C.M. (1983) Insomnia: Psychological assessment and management. Schwarzer, R. (2001). Current Directions in Psychological Science, 10,47-51. Violani et al. (2004). Brain Research Bulletin, 63, 415-421.
2006
Atti del Congresso
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Violani C., Lucidi F., Devoto A., Mallia L., Lombardo C., Russo P.M. (2006). La valutazione dell’auto-efficacia percepita sul sonno in soggetti che riferiscono insonnia e soggetti normodormienti. s.l : s.n.
Violani C.; Lucidi F.; Devoto A.; Mallia L.; Lombardo C.; Russo P.M.
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