Le relazioni fra disturbi del sonno e cefalea sono state oggetto di studi che hanno chiarito in parte i complessi meccanismi di interazione fra due patologie croniche e invalidanti che condividono substrati anatomici, fisiologici e biochimici. Scopo dello studio è stato valutare attraverso questionari le relazioni fra cefalea e fase e qualità del sonno in un'ampia popolazione non clinica di bambini. Materiale e metodo. In 4 scuole elementari e medie di Roma, è stato prima spiegato lo scopo dello studio in un incontro con genitori e insegnanti. Poi agli studenti è stata proposta una versione modificata della School Sleep Habits Survey (Wolfson & Carskadon, 1998) che comprendeva domande su pattern, abitudini e qualità del sonno e 3 scale psicometriche: 1) Sleepiness Scale; 2) Sleep-Wake Problems Behaviour Scale; 3) Morningness/eveningness scale. Inoltre è stato consegnato un questionario sulle cefalee per bambini costruito dagli Autori. I ricercatori presenti alla compilazione in classe hanno raccolto 1073 questionari completati da 546 maschi e 527 femmine, età media 10,6 anni; range 8-15; D.S 1,10 anni). I dati sono stati analizzati con analisi di cross-tabulazione e chi quadrato e con test di correlazione di Pearson. Risultati. Il 21.4% degli studenti riporta cefalea con frequenza di almeno una volta a settimana (5% tutti i giorni, 7.4% più di una volta a settimana, 9% una volta a settimana), il 16% riporta cefalea 1-2 volte al mese e il rimanente 61.5% meno di una volta al mese. Solo 31 soggetti (2.93%) hanno riferito di non avere mai sofferto di cefalea. Nel 49.3% dei soggetti che riferivano cefalea gli attacchi duravano meno di mezzora, nel 18.0% circa 1 ora, nel 4.6% circa 2, e nel 18% più di 2 ore. Gli attacchi avvenivano più spesso al mattino (25.6%) e alla sera (26.4%), meno il pomeriggio (11.1%); attacchi notturni si verificavano nel 8.3%. I motivi più frequenti attribuiti alla comparsa del mal di testa erano: sentirsi stanco o aver dormito male (31.2%), provare rabbia, tristezza o preoccupazione (21.9%). Usando un criterio di durata e frequenza (almeno 1 attacco a settimana e durata = > 1 ora) sono stati identificati 124 (11.56%) soggetti con cefalea ricorrente. Circa il 75% di essi erano serotini(E) mentre circa la metà dei soggetti senza cefalea ricorrente erano mattutini (M). Non sono emerse differenze fra i due gruppi nelle abitudini e nei pattern di sonno (ora di addormentamento, di risveglio e durata del sonno) e la scala di sonnolenza. Differenze significative sono state invece riscontrate nella Sleep-Wake Problems Behaviour Scale [F(1,1069)=8,31; prob.<01] con punteggi più elevati nei sogggetti con cefalea ricorrente (Cefalea Ricorrente Mean score=34.6, S.D.=7.6; No cefalea ricorrente Mean score=32.6, S.D.=8.1). Conclusioni. Si conferma l'associazione fra disturbi del sonno e cefalea e si evidenzia una forte preferenza serotina nei bambini con cefalea.

Bruni O., Russo P.M., Guidetti V., Galli F., Violani C. (2005). Relazioni tra cefalea, tipologia circadiana e sonno in una popolazione non clinica di bambini e adolescenti. s.l : s.n.

Relazioni tra cefalea, tipologia circadiana e sonno in una popolazione non clinica di bambini e adolescenti

RUSSO, PAOLO MARIA;
2005

Abstract

Le relazioni fra disturbi del sonno e cefalea sono state oggetto di studi che hanno chiarito in parte i complessi meccanismi di interazione fra due patologie croniche e invalidanti che condividono substrati anatomici, fisiologici e biochimici. Scopo dello studio è stato valutare attraverso questionari le relazioni fra cefalea e fase e qualità del sonno in un'ampia popolazione non clinica di bambini. Materiale e metodo. In 4 scuole elementari e medie di Roma, è stato prima spiegato lo scopo dello studio in un incontro con genitori e insegnanti. Poi agli studenti è stata proposta una versione modificata della School Sleep Habits Survey (Wolfson & Carskadon, 1998) che comprendeva domande su pattern, abitudini e qualità del sonno e 3 scale psicometriche: 1) Sleepiness Scale; 2) Sleep-Wake Problems Behaviour Scale; 3) Morningness/eveningness scale. Inoltre è stato consegnato un questionario sulle cefalee per bambini costruito dagli Autori. I ricercatori presenti alla compilazione in classe hanno raccolto 1073 questionari completati da 546 maschi e 527 femmine, età media 10,6 anni; range 8-15; D.S 1,10 anni). I dati sono stati analizzati con analisi di cross-tabulazione e chi quadrato e con test di correlazione di Pearson. Risultati. Il 21.4% degli studenti riporta cefalea con frequenza di almeno una volta a settimana (5% tutti i giorni, 7.4% più di una volta a settimana, 9% una volta a settimana), il 16% riporta cefalea 1-2 volte al mese e il rimanente 61.5% meno di una volta al mese. Solo 31 soggetti (2.93%) hanno riferito di non avere mai sofferto di cefalea. Nel 49.3% dei soggetti che riferivano cefalea gli attacchi duravano meno di mezzora, nel 18.0% circa 1 ora, nel 4.6% circa 2, e nel 18% più di 2 ore. Gli attacchi avvenivano più spesso al mattino (25.6%) e alla sera (26.4%), meno il pomeriggio (11.1%); attacchi notturni si verificavano nel 8.3%. I motivi più frequenti attribuiti alla comparsa del mal di testa erano: sentirsi stanco o aver dormito male (31.2%), provare rabbia, tristezza o preoccupazione (21.9%). Usando un criterio di durata e frequenza (almeno 1 attacco a settimana e durata = > 1 ora) sono stati identificati 124 (11.56%) soggetti con cefalea ricorrente. Circa il 75% di essi erano serotini(E) mentre circa la metà dei soggetti senza cefalea ricorrente erano mattutini (M). Non sono emerse differenze fra i due gruppi nelle abitudini e nei pattern di sonno (ora di addormentamento, di risveglio e durata del sonno) e la scala di sonnolenza. Differenze significative sono state invece riscontrate nella Sleep-Wake Problems Behaviour Scale [F(1,1069)=8,31; prob.<01] con punteggi più elevati nei sogggetti con cefalea ricorrente (Cefalea Ricorrente Mean score=34.6, S.D.=7.6; No cefalea ricorrente Mean score=32.6, S.D.=8.1). Conclusioni. Si conferma l'associazione fra disturbi del sonno e cefalea e si evidenzia una forte preferenza serotina nei bambini con cefalea.
2005
Atti del Congresso
11
11
Bruni O., Russo P.M., Guidetti V., Galli F., Violani C. (2005). Relazioni tra cefalea, tipologia circadiana e sonno in una popolazione non clinica di bambini e adolescenti. s.l : s.n.
Bruni O.; Russo P.M.; Guidetti V.; Galli F.; Violani C.
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