Alle istituzioni scolastiche è richiesto di tener fede sia ai dettami costituzionali del nostro Paese (artt. 3 e 34) e alle specifiche indicazioni ministeriali (L. 8/10/2010 n. 170; D. M.12 Luglio 2011; Dir. M. 27 Dicembre 2012; C.M. n. 8, 6 marzo 2013; Nota n. 2563/13), sia ai numerosi accordi internazionali (tra gli altri: Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. 2006; Conferenza Internazionale Sull’Istruzione, La scuola inclusiva: Il Modo del Futuro, 2008; Le Linee Guida, UNESCO, 2009) in merito alla necessità che le competenze di base per la cittadinanza siano poste a fondamento di ogni programmazione educativa e didattica a favore di tutti, indipendentemente dalle diverse condizioni fisiche, psichiche, relazionali, sociali che caratterizzano l’individuo. Da questi presupposti, in questo contributo viene sviluppata un’analisi dei modelli di integrazione e di inclusione funzionale a una rifondazione della didattica curricolare tradizionale. In particolare, l’argomentazione è volta, dopo aver esplicitato le radici del modello di integrazione italiano, a sostenere, sulla base delle ricerche empiriche e sperimentali condotte nell’ambito della Pedagogia Speciale e della Didattica Speciale, come tale modello rappresenti ancora un punto di riferimento teorico ed operativo fondamentale e possa ritenersi complementare al modello di inclusione di origine anglosassone.
Sandri P. (2014). Bisogni educativi "speciali" e diritti di inclusione. Roma : Anicia.
Bisogni educativi "speciali" e diritti di inclusione
SANDRI, PATRIZIA
2014
Abstract
Alle istituzioni scolastiche è richiesto di tener fede sia ai dettami costituzionali del nostro Paese (artt. 3 e 34) e alle specifiche indicazioni ministeriali (L. 8/10/2010 n. 170; D. M.12 Luglio 2011; Dir. M. 27 Dicembre 2012; C.M. n. 8, 6 marzo 2013; Nota n. 2563/13), sia ai numerosi accordi internazionali (tra gli altri: Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. 2006; Conferenza Internazionale Sull’Istruzione, La scuola inclusiva: Il Modo del Futuro, 2008; Le Linee Guida, UNESCO, 2009) in merito alla necessità che le competenze di base per la cittadinanza siano poste a fondamento di ogni programmazione educativa e didattica a favore di tutti, indipendentemente dalle diverse condizioni fisiche, psichiche, relazionali, sociali che caratterizzano l’individuo. Da questi presupposti, in questo contributo viene sviluppata un’analisi dei modelli di integrazione e di inclusione funzionale a una rifondazione della didattica curricolare tradizionale. In particolare, l’argomentazione è volta, dopo aver esplicitato le radici del modello di integrazione italiano, a sostenere, sulla base delle ricerche empiriche e sperimentali condotte nell’ambito della Pedagogia Speciale e della Didattica Speciale, come tale modello rappresenti ancora un punto di riferimento teorico ed operativo fondamentale e possa ritenersi complementare al modello di inclusione di origine anglosassone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.