Background. Lo scompenso cardiaco (SC) è una sindrome complessa altamente prevalente tra gli anziani ed è uno dei maggiori problemi di sanità pubblica. Il trattamento farmacologico evidence-based (EB) con ACE-inibitori/sartani (ACEI/ARB) o beta-bloccanti è il fondamento della prevenzione secondaria dello SC. Inoltre, l’alta frequenza di riammissioni ospedaliere nei pazienti con SC ha un impatto negativo sulla morbidità e sui costi sanitari. Obiettivi: Determinare l’influenza delle caratteristiche dei pazienti e del sistema sanitario sulle riammissioni ospedaliere per SC e sull’aderenza alle terapie EB di prevenzione secondaria. Metodi. La popolazione in studio comprende tutti i residenti nell’ASL di Bologna dimessi con diagnosi principale di SC da qualsiasi ospedale italiano, tra il 1/1/2008 e il 31/12/2010, identificati attraverso le Schede di Dimissione Ospedaliera. È stata calcolata la percentuale di riammissioni ospedaliere per SC a 1 anno dalla dimissione e, come indice di aderenza, la percentuale di pazienti con almeno una prescrizione di ACEI/ARB o beta-bloccanti a 90 giorni e la percentuale di pazienti con almeno 2-4 prescrizioni di tali farmaci a 180-365 giorni dalla dimissione. Le differenze nell’aderenza terapeutica sono state valutate in relazione alle caratteristiche dei pazienti, dei medici di medicina generale (MMG) e dei Nuclei di Cure Primarie (NCP) utilizzando la regressione multilivello di Poisson modificata. Risultati. Dei 7716 pazienti, 56% erano donne, con età media di 81±10 anni. Dei 626 MMG che avevano in cura questi pazienti, il 50% lavoravano in gruppo e il 50% esercitava in città; 21 dei 41 NCP avevano dichiarato di aver implementato un percorso multidisciplinare per SC. La percentuale di riammissioni ospedaliere per SC era del 27%. I pazienti più anziani avevano un maggior rischio di riammissione, mentre quelli in cura da un MMG che esercita in pianura (RR=0.88; 95% CI=0.79–0.97) e in un NCP con un percorso per SC (RR=0.84; 95% CI=0.77–0.93) avevano un tasso di riammissione più basso. La percentuale di pazienti con almeno una prescrizione di ACEI/ARB era del 65% a 90 giorni e del 53% a 1 anno dalla dimissione. I pazienti in carico agli MMG che esercitano in pianura avevano ricevuto più prescrizioni di terapia EB, indipendentemente dalle loro caratteristiche. Al contrario, le donne (RR=0.95; 95% CI=0.92–0.99) e i pazienti più anziani (RR=0.70; 95% CI=0.65–0.77) erano meno aderenti alla terapia. Inoltre, la percentuale di pazienti trattati con beta-bloccanti era del 54% a 90 giorni e del 43% a 1 anno dalla dimissione e i pazienti più anziani sono risultati meno aderenti a 90, a 180 e a 365 giorni. I pazienti seguiti da un MMG che esercita in montagna e quelli seguiti all’interno di un NCP con un percorso per SC avevano una maggiore probabilità di ricevere una prescrizione di beta-bloccante. Conclusioni. I nostri risultati suggeriscono che i pazienti anziani e le donne ricevono meno prescrizioni di terapia EB per la prevenzione secondaria dello SC. Una implementazione più diffusa di percorsi multidisciplinari integrati tra MMG, specialisti e altre figure sanitarie può migliorare la gestione di questi pazienti.

Lenzi J., Castaldini I., Avaldi V.M., Rucci P., Protonotari A., Di Pasquale G., et al. (2014). La gestione del paziente con scompenso cardiaco: quali determinanti?.

La gestione del paziente con scompenso cardiaco: quali determinanti?

LENZI, JACOPO;AVALDI, VERA MARIA;RUCCI, PAOLA;FANTINI, MARIA PIA
2014

Abstract

Background. Lo scompenso cardiaco (SC) è una sindrome complessa altamente prevalente tra gli anziani ed è uno dei maggiori problemi di sanità pubblica. Il trattamento farmacologico evidence-based (EB) con ACE-inibitori/sartani (ACEI/ARB) o beta-bloccanti è il fondamento della prevenzione secondaria dello SC. Inoltre, l’alta frequenza di riammissioni ospedaliere nei pazienti con SC ha un impatto negativo sulla morbidità e sui costi sanitari. Obiettivi: Determinare l’influenza delle caratteristiche dei pazienti e del sistema sanitario sulle riammissioni ospedaliere per SC e sull’aderenza alle terapie EB di prevenzione secondaria. Metodi. La popolazione in studio comprende tutti i residenti nell’ASL di Bologna dimessi con diagnosi principale di SC da qualsiasi ospedale italiano, tra il 1/1/2008 e il 31/12/2010, identificati attraverso le Schede di Dimissione Ospedaliera. È stata calcolata la percentuale di riammissioni ospedaliere per SC a 1 anno dalla dimissione e, come indice di aderenza, la percentuale di pazienti con almeno una prescrizione di ACEI/ARB o beta-bloccanti a 90 giorni e la percentuale di pazienti con almeno 2-4 prescrizioni di tali farmaci a 180-365 giorni dalla dimissione. Le differenze nell’aderenza terapeutica sono state valutate in relazione alle caratteristiche dei pazienti, dei medici di medicina generale (MMG) e dei Nuclei di Cure Primarie (NCP) utilizzando la regressione multilivello di Poisson modificata. Risultati. Dei 7716 pazienti, 56% erano donne, con età media di 81±10 anni. Dei 626 MMG che avevano in cura questi pazienti, il 50% lavoravano in gruppo e il 50% esercitava in città; 21 dei 41 NCP avevano dichiarato di aver implementato un percorso multidisciplinare per SC. La percentuale di riammissioni ospedaliere per SC era del 27%. I pazienti più anziani avevano un maggior rischio di riammissione, mentre quelli in cura da un MMG che esercita in pianura (RR=0.88; 95% CI=0.79–0.97) e in un NCP con un percorso per SC (RR=0.84; 95% CI=0.77–0.93) avevano un tasso di riammissione più basso. La percentuale di pazienti con almeno una prescrizione di ACEI/ARB era del 65% a 90 giorni e del 53% a 1 anno dalla dimissione. I pazienti in carico agli MMG che esercitano in pianura avevano ricevuto più prescrizioni di terapia EB, indipendentemente dalle loro caratteristiche. Al contrario, le donne (RR=0.95; 95% CI=0.92–0.99) e i pazienti più anziani (RR=0.70; 95% CI=0.65–0.77) erano meno aderenti alla terapia. Inoltre, la percentuale di pazienti trattati con beta-bloccanti era del 54% a 90 giorni e del 43% a 1 anno dalla dimissione e i pazienti più anziani sono risultati meno aderenti a 90, a 180 e a 365 giorni. I pazienti seguiti da un MMG che esercita in montagna e quelli seguiti all’interno di un NCP con un percorso per SC avevano una maggiore probabilità di ricevere una prescrizione di beta-bloccante. Conclusioni. I nostri risultati suggeriscono che i pazienti anziani e le donne ricevono meno prescrizioni di terapia EB per la prevenzione secondaria dello SC. Una implementazione più diffusa di percorsi multidisciplinari integrati tra MMG, specialisti e altre figure sanitarie può migliorare la gestione di questi pazienti.
2014
Giornale Italiano di Cardiologia
e22
e22
Lenzi J., Castaldini I., Avaldi V.M., Rucci P., Protonotari A., Di Pasquale G., et al. (2014). La gestione del paziente con scompenso cardiaco: quali determinanti?.
Lenzi J.; Castaldini I.; Avaldi V.M.; Rucci P.; Protonotari A.; Di Pasquale G.; Urbinati S.; Descovich C.; Fantini M.P.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/400561
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