Il contributo analizza la problematica della disciplina fiscale delle unioni non matrimoniali, ed in particolare la possibilità di estendere il trattamento fiscale riservato ai coniugi alle unioni fodnate sui patti civili di solidarietà. Mette in luce, in primo luogo, l'impossibilità di individuare una organica e coerente disciplina fiscale del matrimonio, e il fatto che nel diritto positivo l'unione coniugale viene valutata in modo ambivalente, secondo i casi e i tributi considerati, ora come irrilevante, ora come presupposto per trattamenti agevolativi e ora, invece, come presupposto per l'applicazione di norme antielusive. Conclude pertanto nel senso che l'effetto di un'equiparazione della "coppia di fatto" alla "coppia coniugale", anche ai fini tributari, non necessariamente conduce ad un'estensione di benefici fiscali negati ed al superamento di una disparità di trattamento peggiorativa, ma in taluni casi può comportare, per gli individui appartenenti all'unione di fatto, la perdita di un indiretto "vantaggio" fiscale. Di conseguenza occorre analizzare caso per caso e distintamente per ogni settore impositivo le implicazioni di una siffata equiparazione.
Mondini A. (2007). Il modelli dei patti di solidarietà per le unioni non matrimoniali: riflessi e problematiche fiscali. BOLOGNA : Libreria Bonomo Editrice.
Il modelli dei patti di solidarietà per le unioni non matrimoniali: riflessi e problematiche fiscali
MONDINI, ANDREA
2007
Abstract
Il contributo analizza la problematica della disciplina fiscale delle unioni non matrimoniali, ed in particolare la possibilità di estendere il trattamento fiscale riservato ai coniugi alle unioni fodnate sui patti civili di solidarietà. Mette in luce, in primo luogo, l'impossibilità di individuare una organica e coerente disciplina fiscale del matrimonio, e il fatto che nel diritto positivo l'unione coniugale viene valutata in modo ambivalente, secondo i casi e i tributi considerati, ora come irrilevante, ora come presupposto per trattamenti agevolativi e ora, invece, come presupposto per l'applicazione di norme antielusive. Conclude pertanto nel senso che l'effetto di un'equiparazione della "coppia di fatto" alla "coppia coniugale", anche ai fini tributari, non necessariamente conduce ad un'estensione di benefici fiscali negati ed al superamento di una disparità di trattamento peggiorativa, ma in taluni casi può comportare, per gli individui appartenenti all'unione di fatto, la perdita di un indiretto "vantaggio" fiscale. Di conseguenza occorre analizzare caso per caso e distintamente per ogni settore impositivo le implicazioni di una siffata equiparazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.